Ci ho impiegato esattamente diciott’anni per procurarmi questo libretto, che mi risultava introvabile non solo negli store librari online ma persino nei canali (virtuali e non) dell’usato. E solo una settimana fa sono riuscito fortunosamente a trovarne una copia, il che mi ha fatto sentire come un archeologo che abbia trovato una vecchia ciotola di terracotta nel mezzo del deserto.
L’autore, Aurelio Sangiorgio (che successivamente ha scritto anche un Atlante di Tex, un libro dal titolo fuorviante perché in realtà è un dizionario con tutte le cose che riguardano il ranger e il suo mondo, e che anche questo non sono mai riuscito a procurarmi), in pratica butta giù una specie di guida turistica ai luoghi visitati o percorsi da Tex nel corso dei suoi primi 400 numeri (il libro è del gennaio 1998), aiutato dal fatto di aver battuto egli stesso quelle piste. Dal Messico azteco all’Alaska della corsa all’oro e finanche con puntate più a est come a New Orleans e a Washington, Sangiorgio fa un vero e proprio excursus, studiando le storie e le descrizioni, spesso involontariamente confuse ma altrettanto spesso volutamente depistanti, che Gian Luigi Bonelli lasciava cadere nelle vignette, descrivendo un ideale itinerario ai luoghi di Tex, con tanto di sezioni intitolate “Appunti per il turista” e descrizioni delle strade (statali, interstatali, ecc.) migliori per raggiungerle (e ormai sicuramente datate, visto che son passati venticinque anni). In tutto questo discorso che Sangiorgio fa, si intersecano le trame delle storie di Tex e leggeri accenni alla storia del West e ai suoi personaggi, specie quelli incontrati dai pard, nonché alcune congetture sull’anno di nascita esatto di Tex. E quindi pagina dopo pagina scorrono gli affascinanti nomi – che noi lettori di Tex ormai conosciamo a memoria – di Kayenta, Tucson, Flagstaff, Phoenix, El Paso, Nogales, Chihuahua, Virginia City, San Francisco, Apache Pass e tantissimi altri (gran parte del focus lo occupa l’Arizona). Inoltre, Sangiorgio si spinge a trovare certi luoghi non segnati sulle cartine basandosi sui punti di partenza e sui tempi di viaggio dei pard (altri dati forniti da GLB nelle storie) e presumendo che il buon Bonelli abbia forse scambiato una cittadina per un’altra cambiandone il nome oppure creandola di sana pianta in un luogo dove in realtà c’è solo deserto.
Il libro è chiaramente scritto con grande passione – inoltre si avvale dell’introduzione di Sergio Bonelli, roba mica da poco – e impegno, anche se è troppo breve (poco meno di 120 pagine, esclusa una postfazione di Bruno Pianta) e il numero di storie prese in esame è purtroppo molto stretto, sebbene comprensibile visto che l’autore ha voluto passare di persona per ogni punto descritto nella sua mappa (con tanto di deviazioni). Il difetto più grande del libro, tuttavia, sono le illustrazioni: pessime nelle mappe e nelle cartine (minuscole, sgranate tanto da renderle illeggibili, troppo circoscritte e troppo moderne: se volevano essere un aiuto per il turista, si sono rivelate del tutto inutili), appena meglio nelle fotografie ma sempre meno che accettabili.
In sostanza In viaggio con Tex è un bel libretto, curioso, senz’altro unico, scritto benissimo, discorsivo e che si legge in poche ore e che fa immergere il lettore nel mondo geografico reale di Tex Willer e dei suoi soci.
PS. Questa è una di due recensioni di questo libro presenti online: l’altra, molto succinta, è di Moreno Burattini che l’ha pubblicata sul suo blog Utili sputi di riflessione.
Dati del libro
In viaggio con Tex. La geografia del Far West in cinquant’anni di avventure del più famoso personaggio del fumetto italiano è edito da Il Minotauro nella collana Gli Argonauti, pubblicato nel 1998, 132 pagine totali, formato 13,5 x 20 cm, ISBN 9788880730415.
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