sabato 12 gennaio 2019

May I. Cherry: "I fiumi del vento" e "La luce sulle montagne"


Era il febbraio 1985 quando l'editore La Frontiera pubblicò I fiumi del vento, il primo romanzo di May I. Cherry sulla figura di Ray Logan. La seconda e conclusiva parte uscì alla fine dello stesso anno, con il titolo La luce sulle montagne. L'autrice, che all'epoca aveva già pubblicato molti altri romanzi western, in particolare per l'editore Sonzogno, è oggi un'affermata scrittrice di fantasy e di fantascienza e il suo vero nome è Mariangela Cerrino. Italianissima, dunque!

Ebbene, dopo più di trent'anni (il 1985 dovrebbe essere, se non ho fatto male le mie ricerche, l'anno in cui l'autrice pubblicò il suo ultimo western, La luce sulle montagne appunto), l'editore Parallelo45 ripropone entrambi i romanzi, con una bella iniziativa che sicuramente farà felici i nostalgici delle pubblicazioni western da edicola degli anni 70 e 80 ma anche tutti quelli che hanno avuto modo di recuperare i romanzi di May Cherry e li hanno apprezzati per le vicende e la bella scrittura (come il sottoscritto).

Ecco le sinossi dei due libri, recuperate da Facebook come postate dalla stessa autrice.

I fiumi del vento
Ray Logan nel 1849 è soltanto una giovane guida, onesto, indolente, incolto e abile con le armi. Deve condurre una carovana sino a Fort Laramie: è il tempo delle prime migrazioni e della corsa all'oro della California, ma è anche un tempo di sacrifici, di illusioni e di battaglie. Così incontra Liza, il suo primo e serio amore a cui non è preparato, e Dave Martin, un giovane medico che ha abbondato l'est diventando "amico degli indiani" e la cui amicizia gli cambierà la vita.
Le vicende prendono una piega drammatica quando la carovana è costretta a fermarsi e ad accettare le regole di uno speculatore; soltanto la determinazione di Ray e Dave riuscirà a restituire agli emigranti la dignità e la libertà, ma per riuscirci i due affronteranno lotte e pericoli che li porteranno nel mondo ormai alla fine dei cacciatori di pellicce e tra gli indiani, nel terribile grande inverno del Nord. 


La luce sulle montagne
"Ray Logan trattenne il cavallo all'imbocco della main street, sostando un momento a riprendere fiato. Non gli piaceva tornare in un posto già visto, ma quel posto era diverso. Diverso da qualunque altro, perché i Fiumi del Vento nascevano lì. Lì era la sua casa. Casa. Una parola strana, che non usava mai. Perché fermarsi permetteva all’ombra di impigliarsi al terreno, e mettere radici. Così dicevano gli indiani."
Ma anche quel luogo, dove aveva lasciato Martin e Liza e così importante per lui, era già cambiato. Tutto nel West cambiava rapidamente. Ray era stato una guida quando l'epoca dei cacciatori di pellicce volgeva al tramonto sradicata dall'era delle grandi migrazioni; ora è parte di un nuovo balzo verso l'ovest estremo, quelle "Montagne di Luce" che nel linguaggio Shoshones suonano EE-da-how e che i bianchi chiameranno Idaho. La corsa all'oro, le guerre indiane, le invasioni bianche e il dilagare della "civiltà" segnano la sua storia intima condizionando i suoi amori, i suoi lutti, le sue convinzioni. Vede nascere Denver e sterminare i Sioux; vede le grandi pianure gelate dal Wasiya e nereggianti di bufali violate dalle lunghe ferite della ferrovia e delle strade. Così vive, e combatte, tutta la lunga lotta che trasformerà il West americano.

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