giovedì 1 settembre 2022

"Black Wood": quando un horror è orrido

Di solito gli Stati Uniti sono dei maestri nella realizzazione di film horror, ma stranamente quando si tratta di realizzarne uno che sia anche un western diventano del tutto inabili, e già comunque non ne hanno la minima voglia, visto che i film di questo genere si contano sulle dita di due mani, e quelli dignitosi sono una minima percentuale.
Black Wood fa senz'altro parte della cerchia delle ciofeche immonde, paragonabile - in una scala di valori - ad un film italiano. Chi avrà il coraggio di non prendere a calci il televisore dopo la mezz'ora di visione o è un coraggioso/masochista o semplicemente s'è addormentato.
Ma, direte voi, cos'è sto Black Wood? Black Wood è un terribile film western-horror che a modo suo vorrebbe raccontare la leggenda indiana del Wendigo mettendo insieme un'accozzaglia di personaggi (una banda di non si sa cosa, un'indiana, un altro tizio a caso) che per motivi vari (e spesso del tutto assenti, tipo non ho capito perchè l'indiana si trovasse lì) si trovano ad attraversare una foresta che si dice infestata da, appunto, un Wendigo, cioè un uomo-demone cannibale; inutile dire che il mostro li ucciderà barbaramente uno ad uno e bla bla bla.
A modo suo la storia ci sarebbe anche (una versione molto diversa della leggenda) ma è portata sullo schermo in modo talmente piatto, talmente monotono e talmente brutto da far scadere anche le cose buone (che comunque non ci sono). Vi svelo un trucco: per capire se un western fa(rà) schifo, guardate le scenografie urbane. Nel 99% dei casi (incluso questo film) saranno posticce, nel senso di strutture rozze e precarie chiaramente di realizzazione moderna e con un appeal e un'atmosfera mai così lontani dal western, tipiche insomma dei film a zero budget. Che infatti poi virano quasi subito (e per fortuna) su ambientazioni esterne. Non che nel caso di Black Wood la cosa cambi: il ritmo soporifero unito ad una suspense orrorifica ben oltre sotto lo zero affossano tutto. Ma proprio tutto. E non finisce mica qui: se quelle viste in Black Wood sono facce da western, io sono un indiano apache; e se quello degli attori è recitare, io sono Marlon Brando (l'unico che si salva è il protagonista principale, Bates Wilder, attore mai sentito prima, eppure ha fatto un buon numero di film tra i quali uno con Jennifer Lawrence): insomma, nulla da invidiare ai film italiani.
A completare la torta c'è infine la rappresentazione del Wendigo, che oltre ad essere totalmente avulsa dalla "realtà della leggenda" (o comunque dall'idea che un mostro dovrebbe fare paura, specie in un film horror) è pure patetica e stupida, ancor di più nel momento dello scontro finale (forse la cosa più cringe dell'universo).
C'è bisogno che aggiunga altro?

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