martedì 10 maggio 2016

"Ricercati: ufficialmente morti"

Cari amici del blog, a questo giro, nella rubrica Film, ci scosteremo leggermente dal western classico e passeremo per un attimo a quel filone che sposta il genere ai giorni nostri, senza tuttavia variare troppo dai canoni tipici.
Uno dei migliori film di questo filone è Ricercati: ufficialmente morti (in originale Extreme Prejudice). La sceneggiatura risale agli anni 70, quando John Milius la scrisse con il proposito di mettersi anche dietro la macchina da presa. Solo che poi scelse di fare un altro film e lo script passò, nella seconda metà degli anni 80, al grandissimo Walter Hill, che fece riscrivere la sceneggiatura e si mise alla regia. Ne venne fuori uno dei classici degli anni 80, anche in virtù di un cast cazzutissimo.
Nick Nolte è Jack Benteen, un Texas Ranger in un paesino del Texas dove Cash Bailey (Powers Boothe) detta la legge del commercio di droga. I due, vecchi amici, hanno in comune anche Sarita (Maria Conchita Alonso), amante di entrambi. Come se non bastasse, in paese arriva una combriccola di ex soldati guidati dal maggiore Hackett (Michael Ironside) in missione speciale.
Tutto questo, nelle mani di Hill, si trasforma in un tripudio di azione. La costruzione dei personaggi è minima e tutto è costruito in favore del movimento e dello scontro. Da una parte Nolte nel ruolo di un Ranger granitico e privo di qualsivoglia emozione (un Tex Willer moderno), dall'altra Boothe (che qui assomiglia in modo impressionante a George Clooney) commerciante di droga con un passato da poliziotto e da amico di Nolte. Nel mezzo, la banda di Ironside (tutti ufficialmente morti in battaglia).
Il film comincia subito con una sparatoria in un bar che, se non fosse stata girata quattro anni prima, avrei detto citazione dal capolavoro di Clint Eastwood Gli Spietati, poi si srotola - a volte lentamente - tra sparatorie, rapine in banca e inseguimenti, lungo le strade e le piste polverose, fino in Messico e allo scontro finale. La sparatoria generale che chiude il film è un omaggio evidentissimo a quella del Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah: un profluvio di piombo, sangue, armi di tutti i tipi, senoritas che strillano, rese dei conti.


Walter Hill, uno dei grandi registi di western, non si smentisce nella sua bravura e dirige un film ricchissimo di sparatorie e di morti. Questo regista ha una capacità incredibile di girare le scene d'azione, prende a piene mani da Peckinpah (di cui fu sceneggiatore per Getaway) e trasforma il tutto in una apoteosi personale di pallottole e sangue. Rende un'atmosfera rovente con le sparatorie in pieno sole, i volti sudati, le camicie madide, le fiestas messicane. Riesce a mettere in scena un Nick Nolte pazzesco, con la faccia perfetta per il western (purtroppo non ne farà più, se non quella farsa di The Ridiculous 6 dell'anno scorso, ormai imbolsito) e la grinta di un vero Ranger (Nolte dirà di aver passato tre settimane accanto a un vero Texas Ranger, per imparare a muoversi e atteggiarsi in modo corretto). Poi il film funziona anche grazie al cast di caratteristi, a cominciare da Michael Ironside che è una faccia storica quando si parla di villain (tra i tantissimi film me lo ricordo - vagamente, perchè è da tantissimo che non lo rivedo - in Atto di forza con Schwarzenegger) e lo stesso Boothe, istrionico come in Tombstone e sempre in parte.


Ricercati: ufficialmente morti è un western moderno, dove ambientazione, personaggi e dinamiche non hanno nulla da invidiare a quello classico: Hill semplicemente sostituisce i cavalli con le automobili e le Colt con le pistole semiautomatiche e i mitra (ma rimane un Winchester, magistralmente usato da Nolte nella sparatoria centrale del film), ma nella sua bravura da regista western riesce a tirare fuori un lavoro dignitoso, che giustamente è entrato a far parte dei classici dei film d'azione degli anni Ottanta.

2 commenti:

  1. Adorato quando l'ho visto la prima volta, da ragazzo, è proprio ora di rivederlo. Grazie per avermelo ricordato ;-)

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