Nella mia costante ricerca di pubblicazioni western-horror (ormai totalmente orientata a quelle in lingua inglese, che si sono rivelate una miniera senza fondo soprattutto in digitale) mi sono imbattuto in un libretto di 180 pagine scritto da un certo Carl Hose, appassionato di horror e autore di un'altra mezza dozzina di libri. Questo libretto dal titolo Deadtown and Other Tales of Horror Set in the Old West è una raccolta di tredici racconti della più pura e semplice tradizione horror, trapiantati dall'autore nel vecchio e selvaggio West. E nonostante la copertina non sia proprio accattivantissima, vi assicuro che ciò che c'è oltre vale la pena di essere letto. Ovviamente è d'obbligo dire che non sto parlando delle opere di King, di Howard, di Lovecraft o di altri maestri del genere ma di brevi racconti tanto semplici in stile e trama quanto accattivanti. E forse proprio per la loro semplicità risultano così scorrevoli. Hose si rifà all'horror classico senza aggiungere nulla di complesso o di originale, evitando di cadere nel fantastico o nella fantascienza troppo hard (il libro fa parte del più ampio sottogenere del cosidetto Weird West, dove il western può essere mischiato a fantascienza, fantasy, horror, steampunk) e rimanendo quindi sui binari ben solidi del genere. E così nei tredici racconti troviamo, sparsi qua e là, alieni informi, mummie, esseri striscianti, lupi mannari e i più rassicuranti fantasmi, zombi e vampiri.
Hose sa scrivere e si vede, le storie sono piccole perle formate da uno stile senza artifici, molto "lamouriano" se mi consentite il termine, e ciò rende i racconti altamente leggibili anche per chi con l'inglese sta muovendo i primi passi nella narrativa. Inoltre, l'autore conosce il western e mette tutto quello che c'è da mettere e al posto giusto: cowboy, città fantasma (immancabili in un western-horror che si rispetti), pistoleri, saloon, donne pioniere, vecchie miniere, ecc. ecc.
Se vogliamo trovare un punto debole, Hose stesso ce lo fornisce nella breve introduzione: "In questo libro ci sono tre storie con protagonista il personaggio di Frank Talbott. Queste storie hanno tutte la stessa trama, perchè Frank è un personaggio prevedibile. Ciò potrebbe non piacerti, e se è così sei libero di saltare i racconti con Talbott, non mi offenderò". Effettivamente le tre storie sono praticamente uguali e cambiano solo gli antagonisti (ossia i mostri). Questo tuttavia è un piccolo difetto che non inficia la qualità della raccolta, come non la inficia l'ultimo, ambientato nel presente ma con rimandi alla Guerra Civile. Se invece vogliamo trovare dei pregi, uno è che Hose ha aggiunto un classicissimo western senza horror, una semplice (anche se prevedibile e decisamente in stile Louis L'Amour) storia di vendetta, un altro è che i racconti sono realistici e non cadono nella facile trappola (comune nel weird western) dell'assurdo più totale.
Personalmente, su tredici storie solo una non mi ha soddisfatto, anzi mi ha annoiato ("Legend of Falling Rock"), mentre la restante dozzina va tutta dal buono all'ottimo, ottimo per quanto può essere un breve e semplice racconto.
Quindi se siete appassionati di questo sottogenere vi consiglio la piccola raccolta di Carl Hose, che senza inutili artifici riesce benissimo a coniugare le visioni più classiche del western e dell'horror.
I racconti contenuti in Deadtown and Other Tales of Horror Set in the Old West:
- It Rolled Into Town
- Deadtown
- Fool's Gold
- End of the Line for the One-O-Nine
- Little Town of Aleone
- Prairie Guts
- Six-Guns and a Silver-Bullet
- Skinwalker
- Hang 'Em High
- Downtown Sundown
- Legend of Falling Rock
- A Lady's Honor
- Dead, White and Blue
A dimostrazione che il variopinto e prolifico mondo dell'autopubblicazione sa offrire anche perle ;-)
RispondiEliminaIl mondo digitale è la vera nuova Frontiera da conquistare!
Vero. Ma bisogna scavare molto per trovare roba buona.
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