L'articolo che vi propongo è di un caro amico del forum di Farwest.it, Massimiliano Melotti in arte selknam. Massimiliano ha stilato, ormai un bel po' di tempo fa, una guida indispensabile alla lettura della narrativa western per tutti coloro che vogliono conoscere le pietre miliari del genere pubblicate in Italia. Pur soffermandosi esclusivamente sui titoli più letterari, più mainstream se vogliamo, Massimiliano include quei titoli che davvero non possono mancare nella libreria di un appassionato del genere western. Essendo l'articolo datato 2003, mi sono permesso di includere alcune note per aggiornare una eventuale nuova o alternativa edizione dei titoli citati, qualora ci fosse.
Buona lettura!
(Mario Raciti)
Guida minima ai romanzi western
di Massimiliano Melotti
Amici del Far West, vi mando questo mio “lavoro” ormai datato, è del 2003. In massima parte lo ritengo ancora valido, anche perché da allora non è che siano usciti molti titoli nuovi. È un invito alla lettura e alla collezione di titoli di ambientazione storica-western; ecco lo scritto del 2003.
Vorrei segnalarvi alcune note, pseudo recensioni o consigli su libri aventi per oggetto il West americano, pubblicati nel corso degli anni in Italia. Cercando traccia su internet di alcune pubblicazioni, ho notato che sono parecchie le persone che vorrebbero leggere romanzi, e non soltanto saggi, sul periodo storico della seconda metà dell’Ottocento negli States.
I romanzi che voglio segnalarvi rappresentano, attraverso la vita e le avventure dei loro protagonisti, personaggi realmente vissuti o di pura fantasia, quello che è stato il periodo storico, di azione e di pensiero, della popolazione bianca e rossa, nella cosiddetta Frontiera, dall’indipendenza degli Stati Uniti ad oggi.
Mi permetto pertanto di indirizzare gli interessati a seguire il tracciato che sto per dare. Di contro, purtroppo, c’è il fatto che molti dei titoli che leggerete sono fuori commercio, alcuni da anni, per cui bisogna improvvisarsi investigatore e cercare sulle bancarelle, nelle librerie dell’usato, nei mercatini o su internet. A parer mio si tratta di libri che, in ogni caso, un appassionato a trecentosessanta gradi del Far West dovrebbe avere in biblioteca, per cui l’ardua ricerca sarà senz’altro gratificata ad ogni ritrovamento e alla successiva lettura.
Inizierei con il periodo della Frontiera, ma la prima (per così dire), quella che si trovava ancora ad est rispetto alla Frontiera che tutti generalmente conosciamo. I libri che consiglio sono:
Passaggio a Nord Ovest e Canaglia in armi di Kenneth Roberts, ed. Mondadori (e Rizzoli - ndr), romanzi che trattano dell’America sotto il dominio inglese e della successiva guerra d’Indipendenza.
I lunghi coltelli di Bruce Lancaster, ed. Baldini & Castoldi, romanzo che tratta dell’iniziale rivolgersi ad ovest dei nuovi Stati Uniti d’America, nelle terre ancora contese con inglesi e spagnoli.
L’albero della vita di Hugh Nissenson, ed. Rizzoli (e Garzanti - ndr), racconto, scritto in forma di diario, sulla vita dei primi coloni statunitensi spintisi oltre gli Allegheny. Davvero bello e ben fatto.
A questo punto, mentre i coloni si spingono ad ovest, i nativi che ci vivono iniziano a fare conoscenza con l’uomo bianco ed il suo modo di cambiare la natura, e su come questo condizionerà per sempre il loro mondo e le loro vite. Il romanzo che ritengo più bello e poetico nel trattare questo periodo storico è Hanta Yo di Ruth Beebe Hill, ed. DeAgostini, in cui l’autrice racconta, in forma direi lirica, la formazione materiale e spirituale di una parte della nazione Sioux, e del suo primo, e nefasto, contatto con l’uomo bianco. Si tratta di un libro, scritto dal punto di vista degli indiani, che, a mio parere, è d’obbligo leggere per un appassionato del West e dei nativi americani in particolare. Contiene anche un dizionario con nomi di luoghi, piante ed animali in lingua Lakota.
Si giunge poi al periodo dei cacciatori di pellicce, i mitici trapper o mountain men; il loro stile di vita, simile a quello dei pellirosse, li conduce alla scoperta dei luoghi che da allora il pubblico associa alla vera Frontiera, l’autentico Far West americano.
Il romanzo che bisogna assolutamente leggere è il primo della trilogia di Alfred B. Guhtrie, Il grande cielo, ed. Rizzoli (e Mattioli - ndr), che dal 1947, quando fu pubblicato per la prima volta, negli USA è considerato uno dei migliori cinque romanzi scritti sul West.
È la storia di tre amici, un maturo mountain man e due giovani cacciatori, che si addentrano nel paese dei Piedi Neri, alla ricerca non solo di pelli, ma anche di uno stile di vita che sta per scomparire e che il vecchio rimpiange. Un consiglio da bibliofilo è quello, se si trova l’edizione del 1978 della BUR Rizzoli, di leggere la prefazione dopo aver letto il racconto, perché nella prefazione è anticipato il finale, che differisce pure dal film omonimo, per chi l’avesse visto. Se trovate invece la prima edizione italiana, pubblicata in brossura dalla collana Medusa nel 1950, avete tra le mani un gioiello librario.
Con la fine dell’epoca delle cacce al castoro iniziano le massicce migrazioni dei coloni bianchi verso la costa del Pacifico, attraverso il continente, alla ricerca di nuove opportunità, di nuove terre da coltivare e dove allevare bestiame.
Si deve allora leggere il secondo romanzo della trilogia di A. B. Guthrie, intitolato Il sentiero del West, ed. Mondadori, racconto del viaggio di una carovana di pionieri diretti in Oregon e California, guidati dal vecchio, saggio e nostalgico mountain man de Il grande cielo.
Una volta aperte al transito le piste nelle pianure, migliaia di persone vi si riversano, e molti vi si stabiliscono, creando dal nulla fattorie e villaggi, trovandosi poi il più delle volte in condizioni di vita peggiori di quelle che hanno lasciato. Questi coloni entrano in contatto con i nativi, e anche con la violenza dei reietti bianchi che bighellonano attorno alle prime città sorte sulla frontiera. Qui inizia l’epopea del Far West che conosciamo.
La violenza dei bianchi ai primordi della colonizzazione del West è magistralmente rappresentata nel romanzo di Cormac McCarthy Meridiano di sangue, ed. Einaudi, iniziazione di un ragazzo in una banda di cacciatori di scalpi, comandata da un istrionico e molto ambiguo Giudice Holden. Dopo la lettura di questo romanzo, vi consiglio di cercare Donne, sciabole e cavalli di Samuel E. Chamberlain, pubblicato dalla Feltrinelli parecchi anni fa. Ne scoprirete delle belle…
Tralasciando il periodo della Guerra Civile, che con il West ha poco in comune, inizia poi quello delle guerre indiane e dei rapporti Americani-Nativi, periodo che ha ispirato numerosi e interessanti romanzi.
Il piccolo grande uomo di Thomas Berger, ed. Rizzoli, bellissimo romanzo della vita di un bianco qualunque cresciuto tra i Cheyenne, e dei suoi successivi casuali incontri con personaggi famosi e meno famosi delle storia della frontiera. Il clou sono gli scontri di Custer contro la sua tribù, fino alla famosa battaglia del Little Big Horn. Il grande autore Larry McMurtry lo considera il miglior romanzo scritto sulle guerre indiane.
Il rapporto tra il singolo uomo bianco che adotta la vita dei pellirosse, e il conflitto tra questi ultimi e la politica di annientamento dei bianchi è ben trattato in Balla coi lupi di Michael Blake, ed. Sperling & Kupfer. Il film tratto dal libro è conosciuto da tutti, forse un po’ meno il racconto, che in alcuni passaggi differisce da quanto visto sullo schermo. Innanzitutto la storia è ambientata nelle pianure meridionali, tra i Comanche e non nel nord tra i Sioux come nel film, poi i due finali (film – libro) differiscono totalmente, val la pena di leggerlo. Quest’anno (2003), dallo stesso autore e dalla stessa casa editrice, è stato pubblicato anche il seguito, intitolato La lunga strada nel vento, libro che mi sento di consigliare solo a chi voglia collezionare i due volumi, mentre la storia non regge il paragone né con Balla coi Lupi né con qualsiasi altro mediocre racconto sul West, ma, a mio avviso, è solamente un accozzaglia di avvenimenti storici risaputi, senza alcun approfondimento delle vite dei personaggi.
Consiglio caldamente invece la lettura del seguente romanzo (se lo trovate): Chypayuk di Ronald Lavallée, ed. DeAgostini, romanzo, scritto da un autore canadese, sulla vita di un giovane meticcio Cree, che, dalle cacce al bisonte e agli incontri con i nemici Sioux, passa alla vita di società del Canada dei conflitti franco-inglesi e indiani, trovandosi sempre ad un bivio tra le due componenti del suo sangue. Oserei dire che questo libro va assolutamente letto.
Dal bianco cresciuto tra gli indiani al meticcio che crescerà tra i bianchi, si arriva all’indiano che cresce e rimane tra i suoi simili, ma alla fine di un epoca: La luna delle foglie cadenti di James Welch, ed. Rizzoli, romanzo molto noto anche negli USA, scritto da un autore con sangue indiano, recentemente mancato, sulla vita di un giovane Piede Nero alle prese con un mondo che scompare.
Dello stesso autore è in commercio Il canto d’amore di Alce Impetuoso, epica storia di un Sioux, che passerà dall’ultima battaglia di Custer allo spettacolo circense di Buffalo Bill e alla Francia, dove, suo malgrado, si farà una nuova vita. Da leggere.
Esistono anche altri due romanzi sui pellirosse ai giorni nostri nelle riserve, dello stesso autore, ma sono quasi introvabili: Inverno nel sangue e La morte di Jim Loney.
Si arriva poi davvero alla fine dell’epoca del Far West, e alla nascita dei Miti:
Il primo libro che segnalo è senz’altro un gradino più sotto di quelli che seguono, ma merita comunque di essere letto: Sulle sue tracce vanno i lupi bianchi, di Robert F. Jones, ed. Rizzoli, romanzo sui cacciatori di bisonti e degli immancabili, anche sentimentali, rapporti bianchi-pellerossa.
Queste mille colline, ed. Mondadori, volume conclusivo della trilogia di A.B. Guthrie, sulla fine della frontiera.
La danza dell’ultimo bisonte, di Michael Blake, ed. Sperling & Kupfer, racconto, in forma di diario, sulla vita di Custer, mentre marcia verso il Little Big Horn.
Deadwood, di Pete Dexter, ed. Vallardi, gli avvenimenti e i personaggi di questa città sorta dal nulla sulle Colline Nere, e gli ultimi giorni di Wild Bill Hickok, il tutto visto attraverso gli occhi e il cuore del suo grande amico Colorado Charlie. Anche questo è un libro assolutamente da leggere.
Storie di donne con il fucile, di Larry McMurtry, ed Sperling & Kupfer, romanzo degli anni d’oro di Calamity Jane e dei suoi amici: trapper che non accettano la scomparsa dei castori, indiani preveggenti, prostitute dal cuor d’oro, Wild Bill, Buffalo Bill e la fine del West.
La storia di Shorty, di Guy Vanderhaeghe, ed. Mondadori, un vecchio cowboy racconta un episodio della sua avventurosa vita ad uno sceneggiatore di film muti. Molto bello.
Arrivo ora a quello che, con Il grande cielo, è il mio romanzo preferito: Un volo di colombe di Larry McMurtry, ed. Mondadori. L’infelice traduzione italiana del titolo originale Lonesome Dove (Colomba Solitaria, nome di luogo) penso abbia contribuito a far passare inosservato alla maggior parte dei lettori questo eccezionale racconto, che in patria ha ottenuto il premio Pulitzer ed è uno dei venti best sellers di tutti i tempi! È un romanzo sul trasferimento della prima mandria dal Texas al Montana, sulla storia di due grandiosi ex Texas Rangers, sulle prostitute del West, su di un cattivissimo bandito, sui pistoleri e su tutte quelle strane persone, bianche e rosse, che bazzicavano l’ovest alla fine degli anni ’70 dell’ottocento. Assolutamente da leggere!!
Quando il libro uscì negli USA, ne fu subito tratto uno sceneggiato televisivo di successo, che fu trasmesso poi anche in Italia.
Larry McMurtry oggi penso sia il migliore autore di genere western; purtroppo in Italia hanno pubblicato solo i due libri che ho citato. Di Lonesome Dove negli USA sono invece usciti un seguito intitolato Streets of Laredo e ben due antefatti, intitolati Dead Man’s Walk e Comanche Moon, tutti accolti da grande successo, e da ognuno è stato poi tratta una edizione televisiva.
Da lavori di McMurtry al cinema hanno tratto: Hud il selvaggio con Paul Newman (il romanzo è stato pubblicato da Mattioli - ndr); l’osannato dalla critica L’ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich (anche questo romanzo pubblicato da Mattioli - ndr) e il pluri premiato Voglia di tenerezza con Jack Nicholson e Shirley MacLaine.
Attualmente sta uscendo in libreria, in America, una serie di romanzi su di una famiglia inglese nel Far West di metà Ottocento. E da noi esce solo un “misero” saggio su Cavallo Pazzo (collana Oscar Storia della Mondadori), in cui, tra l’altro, hanno fatto confusione sulle opere dell’Autore nel retro di copertina.
Leggete Lonesome Dove poi ditemi se non vorreste conoscere le altre avventure di Gus McRae e Woodrow Call…
Con questo romanzo termina la vera epopea del Far West (almeno per quanto pubblicato in Italia) ma la sua leggenda continua ad aleggiare in questi altri eccellenti racconti, che consiglio a tutti di acquistare, mentre sono ancora di facile reperibilità:
Il potere del cane, di Thomas Savage, ed. Ponte alle Grazie; due fratelli, diversissimi, rancher agli inizi del Novecento.
Oltre il confine, Cavalli selvaggi, Città della Pianura (ora reperibili in un unico volume, Trilogia della Frontiera, ed. Einaudi – ndr), bellissima trilogia di Cormac McCarthy, ed. Einaudi, su personaggi che vorrebbero vivere il West, ma siamo ormai negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento.
La lunga strada di casa, di Jim Harrison, ed Baldini & Castoldi, protagonisti alcuni componenti di una famiglia del Nebraska, dal dopo guerra ad oggi, bellissimo.
Dove i fiumi cambiano corso, di Mark Spragg, ed Guanda (e TEA – ndr), racconto introspettivo di un ragazzo cresciuto tra i cavalli e la natura ancora selvaggia del Wyoming dai Sessanta ai giorni nostri, da non perdere.
Introvabile, ma la lettura ne ripagherà la fatica della scoperta, è Quando muoiono le leggende di Hal Borland, pubblicato più di trent’anni fa dalla Rusconi. Un giovane indiano Ute, nel periodo delle riserve, seguendo la famiglia in fuga torna alla vita selvaggia, dove apprenderà le antiche tradizioni che, dopo esser divenuto cinico campione di rodeo, gli faranno scoprire il suo vero essere.
Nella letteratura western pubblicata in Italia, non può mancare la citazione alle due specifiche collane tascabili uscite negli anni Settanta e Ottanta: I grandi western della Longanesi e la successiva I grandi western della frontiera delle Edizioni La Frontiera di Bologna.
La Longanesi ha il merito di aver reso capillare la conoscenza e la diffusione del genere, dopo alcuni sparuti tentativi negli anni Cinquanta e Sessanta di piccoli editori e della Sonzogno.
A mio parere, però, purtroppo la maggior parte dei titoli pubblicati non meritava il costo della carta; si trattava dei soliti romanzi di pistoleri indefessi e infallibili, qualcosa che si avvicinava troppo ai fumetti di quegli anni. Forse i lettori erano già più seri di quanto non pensassero gli editori. Checché se ne dica, autori come Zane Grey, Louis L’Amour, Max Brand e tantissimi altri, erano già superati allora. Scrivevano romanzi troppo dozzinali, non certo d’autore.
La Longanesi passò il timone alla Frontiera di Bologna che, pur continuando la pubblicazione di storie di pistoleri e altre amenità degli anni Quaranta e Cinquanta, aggiunse alcune discrete collane collaterali, con la pubblicazione di buoni titoli ed autori. Molti dei volumetti della serie principale hanno le copertine illustrate da Giovanni Ticci, disegnatore di Tex (e da Renzo Calegari, uno dei più grandi fumettisti e illustratori del West italiani – ndr). Purtroppo il mercato è troppo di nicchia, e anche queste collane, dopo qualche cambiamento editoriale, hanno cessato le pubblicazioni e sono scomparse. Il West non regge il confronto con la Fantascienza, con il Giallo, il Thriller o l’Horror, ma forse è solo perché la maggior parte dei testi pubblicati in passato era troppo banale. Qualche buon romanzo, comunque, questi editori lo hanno pubblicato, tipo Hombre di Elmore Leonard, Lo stallone dei Comanche di R. McLeod, Sierra Charriba di H. J. Fink, Il pistolero di Glendon Swarthout e qualche altro ancora.
Tra l’altro si tratta di romanzi che hanno poi avuto trasposizioni cinematografiche, per cui sono possibili confronti tra quanto visto e quanto letto.
Per terminare, do una mia personale classifica sui titoli pubblicati in Italia che considero sia necessario leggere per avere una valida opinione sul vero romanzo storico-western d’autore:
- Il Grande cielo, di Alfred Bertram Guthrie
- Hanta Yo, di Ruth Beebe Hill
- Chypayuk, di Ronald Lavallee
- Il piccolo grande uomo, di Thomas Berger
- Un volo di colombe (Lonesome Dove), di Larry McMurtry
Tra i romanzi si possono aggiungere: 'Warlock' di Oakley Hall, da poco pubblicato da Odoya; la raccolta dei racconti western di Elmore Leonard (Einaudi, 2008); 'Il figlio' di Phillip Meyer (Einaudi, 2013); 'Butcher's Crossing' di John Edward Williams (Fazi, 2012). Tra la non fiction, ma con la potenza di un romanzo, 'L'impero della luna d'estate. Ascesa e declino della tribù Comanche' di Sam C. Gwynne (Mondadori, 2013).
RispondiEliminaSaluti.
Salve Mario, volevo aggiungere anche io alla lista due uscite fresche di stampa che sicuramente conosci: J.R.Lansadale "Paradise sky", E.Leonard "Quaranta frustate meno una"; poi due libri di qualche anno fa che secondo me meritano di Rodert Olmstead "Cavallo nero carbone" e di Patrick Dewitt "Arrivano i sister"; nella mia libreria poi ho trovato di Elliott Murphy "Il mio nome è John Little" e di Leif Enger " Così giovane, bello e coraggioso" ma di questi due non ricordo molto, non sono certo dei classici come quelli che suggerisce Selknam, però magari arricchiscono l'elenco di western, in senso lato, vecchi e moderni pubblicati in Italia.
RispondiEliminaL'elenco che hai postato mi è servito per segnarmi alcuni libri che ancora non ho, li sto cercando in rete, forse trovo tutto ...tranne Un volo di colombe....vediamo se Einaudi lo ripubblica!
Non ho inserito le case editrici e l'anno di pubblicazione: Lansdale Einaudi 2016, Leonard Einaudi 2017, Olmstead Einaudi 2009, Murphy fbe edizioni 2007, Dewitt Neri Pozza 2012. E'uscito anche, nel 2016, per la Mattioli1885, un libro di racconti di A.B.Guthrie "L'ultimo serpente". Ciaoo
RispondiEliminaMi impegno a cercare gli altri che hai citato perché ho inizialmente amato McCarthy, poi ho letto Lonesome Dove e sto ancora male per averlo finito.
RispondiEliminaLa mia adolescenza è stata segnata da Hantayo, purtroppo nel periodo in cui imperava il new age e tutti i libri che si trovavano su questo argomento erano “sporcati” da un eccessivo spiritualismo.
Grazie, recensioni che salvo e tengo con me.
Grazie,è una guida preziosissima per me che mi sono appassionata da poco al genere, peccato che molti di questi romanzi non sono disponibili in Italia.
RispondiEliminaSe avete altri titoli da consigliare, ne ho letto alcuni di questi qui e mi sono piaciuti tantissimo. Sono un appassionato di western in generale.
RispondiEliminaCiao Maxdembo, fatti un po' un giro sul blog (specialmente nella sezione Libri) e troverai tantissime segnalazioni e recensioni. Grazie per essere passato e spero di rileggerti presto! Ciao!
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