Una parte della storia del West che non è mai stata molto considerata in italiano è quella relativa ai primi quarant'anni del centenario della conquista del continente, quelli che vanno dal 1804 (quando cominciò la spedizione di Lewis e Clark) al 1848 con la scoperta dell'oro in California. In quei quarant'anni tutta la zona a ovest del Mississippi venne battuta da numerose spedizioni di esplorazione, da cacciatori di pellicce e da avventurieri. A raccontare le gesta di tutti questi protagonisti è oggi Michele Tetro, che per l'editore Odoya pubblica Dove soffiano i venti propizi, un corposo saggio di divulgazione storica che ci racconta come avvenne la prima parte della conquista del West. Nella prima delle tre parti in cui è diviso il libro, Tetro racconta la storia delle esplorazioni: la scoperta di Colombo, poi spagnoli, francesi e inglesi dal Messico al Canada e infine gli americani come Lewis e Clark ansiosi di sapere cosa si nascondesse nelle selvagge regioni che Jefferson aveva comprato da Napoleone nel 1803 e noti con il nome di Territorio della Louisiana (che comprendeva in realtà più o meno il terzo dell'attuale estensione degli Stati Uniti). In questa sezione trova posto anche il racconto della tragedia della carovana Donner, bloccata dalla neve di montagna e costretta al cannibalismo.
Nella seconda parte si legge una corposa mole di biografie di trapper (cacciatori di pellicce) famosi che aprirono il West ai coloni trovando piste, scoprendo passi e passaggi e cercando di commerciare pacificamente con gli indiani. Ci sono tutti quelli più leggendari del West: John Colter, Hugh Glass, Jim Bridger, Mangiafegato Johnson, i fratelli Bent, Jedediah Smith e tantissimi altri. Personaggi fuori dal comune, sopra le righe, selvaggi e indomabili, coraggiosi ma anche un po' svitati, solitari e dalla tempra d'acciaio.
La terza e ultima parte illustra le corse all'oro in California e in Klondike.
A concludere l'opera ci sono, sparsi tra le 360 pagine, numerose illustrazioni e box di approfondimento molto ben fatti, ricchi di informazioni e che vanno anche a toccare il cinema, con tanti riferimenti ai film dedicati alle vicende e ai personaggi di cui si parla nel libro.
Il libro è una buonissima opera di sintesi, ricco di dettagli geografici (le tappe, i percorsi, gli accampamenti, i fiumi, le montagne, le piste) sebbene al contrario poco approfondito in quelli storici (per esempio la parte sulle corse all'oro è estremamente succinta, così come alcune delle biografie che hanno avuto un capitolo a sè). Dove soffiano i venti propizi è tuttavia un libro decisamente meritorio perchè fa luce su un periodo poco considerato dai nostri editori (che quando decidono di proporci qualcosa sulla storia del West sembra che per loro siano esistiti solo gli indiani) e che invece, come dimostra la ricerca di Tetro, ha tantissimo da offrirci e per giunta un tantissimo di estremo interesse.
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