L'autore riporta, in una scansione giorno per giorno, gli avvenimenti che si susseguono durante i tre mesi della transumanza verso nord, verso i mercati di Abilene, attraverso il Territorio Indiano su su fino ai terminali della ferrovia che in quegli anni erano appena nati o avevano non più di un paio d'anni di vita. Nelle voci che compongono il diario Bailey racconta di stampede, incontri con i soldati e gli indiani, condizioni della pista, del terreno, del clima e del bestiame, avvistamenti di altre mandrie in movimento, piccoli villaggi o praterie deserte, attraversamento dei fiumi e numerosi punti di riferimento geografici che il curatore David Dary (storico, purtroppo recentemente scomparso, che ha scritto un buon numero di ottimi libri su numerosi aspetti della storia sociale del West), con le sue puntuali note a piè di pagina, ha ricercato e spiegato in modo da provare a dare un contesto geografico quanto più possibile preciso alla marcia che Bailey intraprese, poichè comunque molti dei luoghi che lui cita sono scritti erroneamente o scambiati per altri. Dary offre anche chiarimenti sulle persone che Bailey incontra durante la marcia o che fanno parte della sua squadra; chiarimenti necessari in quanto lo stesso Bailey non riporta quasi mai i cognomi dei suoi compagni o vi si riferisce solo con i nomignoli, per non parlare poi della confusione che genera con la mancanza di punteggiatura.
Purtroppo però il difetto del libro è proprio la scelta del curatore (e dell'editore), probabilmente comunque corretta, di trascrivere e stampare il diario comprensivo di tutti gli errori di grammatica e di ortografia (sebbene aggiungendo le correzioni) che rendono la lettura molto difficile in molti punti. Dal punto di vista del contenuto, comunque, il diario è - come è normale - ripetitivo e allo stesso tempo poco approfondito (come lo stesso Bailey dichiara alla fine). Al di là delle difficoltà di lettura il libro è comunque forse l'unica pubblicazione che riporta in presa diretta, giorno per giorno, la vita di un cowboy. Non ci troverete nulla di romantico nè di particolarmente avventuroso, ma uno spaccato di vita quotidiana che è un documento eccezionale dal punto di vista storico. Un appassionato o uno studioso non può non leggerlo, anche a costo di dover applicare più attenzione del solito alla lettura (con un po' di perspicacia e perseveranza molti dei punti più ostici possono essere superati e compresi, aiutandosi con le note o con l'intuizione). Anche nella prefazione e nell'introduzione si sottolinea il valore storico di questo manoscritto, unico nel suo genere anche perchè descrive il primissimo periodo delle transumanze di cui, di prima mano, c'è poco in giro e meno ancora di diari originali come questo. Entrando negli anni 70 cambieranno alcuni modi di condurre i trasferimenti del bestiame, in particolare nessuno si sognerà mai di portare con sè la propria famiglia (come succede nell'avventura di Bailey) e ci saranno nuove e più dirette piste verso nord (come la Chisholm), nonchè insediamenti già "rodati" in cui far convergere le mandrie.
Personalmente anche io consiglio la lettura di questo volumetto, tra l'altro ottimamente impaginato, con alcune illustrazioni e foto (purtroppo troppo piccole, dato il formato del libro) e una splendida copertina. Peccato che l'Oklahoma Press abbia prezzi salatissimi per le sue pubblicazioni, con questo in particolar modo data la brevità e le piccole dimensioni.
A Texas Cowboy's Journal: Up the Trail to Kansas in 1868
di Jack Bailey
curato da David Dary, trascritto dal manoscritto originale da Charles E. Rand
University of Oklahoma Press, 11 cm, 111 pagine
Scheda libro dal sito dell'editore
Certamente interessante!
RispondiEliminaCiao amico
RispondiEliminaMolto interessante
Un libro che è solo in inglese.
non è domani che sarà tradotto in italiano ancora meno in francese .....
Così tanto amico
Jica