Lo dico subito: il primissimo motivo per guardare Notizie
dal mondo è la presenza di Tom Hanks, per la prima volta nella sua lunghissima
carriera, in un film western. Proprio lui, che ha toccato tutti i generi
cinematografici, da californiano, da icona del cinema, solo a 65 anni suonati
ha deciso finalmente di impugnare redini e Colt e attraversare praterie e
villaggi della Frontiera.
C’è riuscito nel migliore dei modi? Beh,
sfortunatamente no. Perché Notizie dal mondo è un western riuscito per un
quarto. A differenza del romanzo (da noi pubblicato il mese scorso da Neri
Pozza, come segnalato), che pur non essendo un western classico (o forse proprio per questo,
accantonando sparatorie e violenze) riesce comunque magnificamente a raccontare
la storia di una ragazzina sospesa tra due mondi, il film non brilla né di luce
propria, né di luce riflessa. Ci sta benissimo il fatto di cambiare qualcosa
rispetto al romanzo (molte sono le differenze tra quello che succede nel libro
e quello che succede nel film, ma anche come succede) ma è vero che la natura
più introspettiva e psicologica del libro è molto difficile da mostrare
visivamente. Infatti Notizie dal mondo non ci riesce. Per nulla. Si rivela
essere un film lentissimo, con una sola scena d’azione “vera” (dove Tom Hanks,
tra l’altro, da personaggio western se la cava in modo eccellente), ma fallisce
nell’intenzione di esprimere i sentimenti della bambina tedesca, che dopo sei
anni di prigionia tra i Kiowa deve essere riportata dai suoi parenti. Nel
romanzo invece c’è tutta la dinamica tra lei e il capitano Kidd (Tom Hanks)
intrecciata con la storia del Texas d’inizio anni Settanta, in preda al
cannibalismo della Ricostruzione post guerra civile. Cosa, quest’ultima, che
anche nel film viene a mancare, o forse dovrei dire viene trattata in modo meno
che superficiale.
Nonostante il film duri due ore, dunque, Greenberg (il
regista) non trova il tempo né di approfondire ciò che prova la ragazzina, né di
mostrare il legame che si viene a creare tra lei e il suo salvatore, né, ancor
meno, contestualizzare storicamente tutto questo. Nel romanzo, all’opposto, l’autrice
Paulette Jiles fa un gran lavoro di scavo nella psicologia dei due personaggi,
sicuramente aiutata da certe scene e situazioni appositamente create per risaltare
le dinamiche “interne”, scene che nel film o mancano o non sono sfruttate a
dovere. Persino la scena finale, che dovrebbe avere un impatto fortissimo dal
punto di vista emozionale, è di una piattezza e pallore incredibili, più da
sbadiglio che da lacrime o commozione.
Non aspettatevi dunque un western classico. Come il romanzo è più un romanzo
storico ambientato nel West, il film potrebbe essere un melodramma ambientato
nel West. Gli attori fanno la loro porca figura (meno il doppiaggio della
bambina), la biondissima Helena Zengel (credo qui al suo primo film americano),
pur non aiutata dalla sceneggiatura, se la cava benissimo come prigioniera dei
Kiowa prima e dell’ambiente bianco che non sente più suo dopo, mentre Tom
Hanks, pur riconoscendogli da sempre una fazza non adatta al western, da
grandissimo attore qual è ha saputo rendere in maniera perfetta il suo
personaggio. Il capitano Kidd, che legge le notizie dei giornali spostandosi di
villaggio in villaggio nel Texas settentrionale, è un uomo sensibile e roso dai
ricordi di guerra e da qualcos’altro che si scoprirà solo alla fine (nel
romanzo invece viene detto subito), non è certo un uomo d’azione ma se occorre
sa come fare. Per il resto c’è poco altro da dire pure sul resto dei
personaggi, visto che per la gran parte del film la telecamera è centrata su
Johanna e Kidd intenti a cercare di capirsi e a non fare nient’altro.
Belli invece, anzi bellissimi, gli scenari e l’ambientazione, molto ben resa: i
villaggi dove il capitano si ferma a leggere, le praterie erbose e aride, le
colline rocciose, i fiumi, le carovane e le fattorie abbandonate… Oltre a
questo, però, c’è poco altro.
Mi hai fatto quasi passare la voglia di vederlo. Mentre il romanzo mi è piaciuto tantissimo e soprattutto è stata una bella sorpresa.
RispondiEliminaSecondo me merita comunque una visione, solo non ci si deve aspettare nè un western classico nè una "completezza" come nel romanzo.
EliminaIo lo trovo un western molto interessante, perfettamente dentro la cultura del genere. Il viaggio, lo sradicamento, il contrasto tra violenza e legge. Il personaggio di Hanks, dopo una terribile guerra, cerca di ridare un ordine al mondo attraverso la parola, ma qualcuno gli offre sempre un'arma con cui sparare. Questo conflitto è netto, evidente nel film ed è molto interessante
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