venerdì 12 febbraio 2021

"Notizie dal mondo", tra romanzo e film

Lo dico subito: il primissimo motivo per guardare Notizie dal mondo è la presenza di Tom Hanks, per la prima volta nella sua lunghissima carriera, in un film western. Proprio lui, che ha toccato tutti i generi cinematografici, da californiano, da icona del cinema, solo a 65 anni suonati ha deciso finalmente di impugnare redini e Colt e attraversare praterie e villaggi della Frontiera.
C’è riuscito nel migliore dei modi? Beh, sfortunatamente no. Perché Notizie dal mondo è un western riuscito per un quarto. A differenza del romanzo (da noi pubblicato il mese scorso da Neri Pozza, come segnalato), che pur non essendo un western classico (o forse proprio per questo, accantonando sparatorie e violenze) riesce comunque magnificamente a raccontare la storia di una ragazzina sospesa tra due mondi, il film non brilla né di luce propria, né di luce riflessa. Ci sta benissimo il fatto di cambiare qualcosa rispetto al romanzo (molte sono le differenze tra quello che succede nel libro e quello che succede nel film, ma anche come succede) ma è vero che la natura più introspettiva e psicologica del libro è molto difficile da mostrare visivamente. Infatti Notizie dal mondo non ci riesce. Per nulla. Si rivela essere un film lentissimo, con una sola scena d’azione “vera” (dove Tom Hanks, tra l’altro, da personaggio western se la cava in modo eccellente), ma fallisce nell’intenzione di esprimere i sentimenti della bambina tedesca, che dopo sei anni di prigionia tra i Kiowa deve essere riportata dai suoi parenti. Nel romanzo invece c’è tutta la dinamica tra lei e il capitano Kidd (Tom Hanks) intrecciata con la storia del Texas d’inizio anni Settanta, in preda al cannibalismo della Ricostruzione post guerra civile. Cosa, quest’ultima, che anche nel film viene a mancare, o forse dovrei dire viene trattata in modo meno che superficiale.
Nonostante il film duri due ore, dunque, Greenberg (il regista) non trova il tempo né di approfondire ciò che prova la ragazzina, né di mostrare il legame che si viene a creare tra lei e il suo salvatore, né, ancor meno, contestualizzare storicamente tutto questo. Nel romanzo, all’opposto, l’autrice Paulette Jiles fa un gran lavoro di scavo nella psicologia dei due personaggi, sicuramente aiutata da certe scene e situazioni appositamente create per risaltare le dinamiche “interne”, scene che nel film o mancano o non sono sfruttate a dovere. Persino la scena finale, che dovrebbe avere un impatto fortissimo dal punto di vista emozionale, è di una piattezza e pallore incredibili, più da sbadiglio che da lacrime o commozione.
Non aspettatevi dunque un western classico. Come il romanzo è più un romanzo storico ambientato nel West, il film potrebbe essere un melodramma ambientato nel West. Gli attori fanno la loro porca figura (meno il doppiaggio della bambina), la biondissima Helena Zengel (credo qui al suo primo film americano), pur non aiutata dalla sceneggiatura, se la cava benissimo come prigioniera dei Kiowa prima e dell’ambiente bianco che non sente più suo dopo, mentre Tom Hanks, pur riconoscendogli da sempre una fazza non adatta al western, da grandissimo attore qual è ha saputo rendere in maniera perfetta il suo personaggio. Il capitano Kidd, che legge le notizie dei giornali spostandosi di villaggio in villaggio nel Texas settentrionale, è un uomo sensibile e roso dai ricordi di guerra e da qualcos’altro che si scoprirà solo alla fine (nel romanzo invece viene detto subito), non è certo un uomo d’azione ma se occorre sa come fare. Per il resto c’è poco altro da dire pure sul resto dei personaggi, visto che per la gran parte del film la telecamera è centrata su Johanna e Kidd intenti a cercare di capirsi e a non fare nient’altro.
Belli invece, anzi bellissimi, gli scenari e l’ambientazione, molto ben resa: i villaggi dove il capitano si ferma a leggere, le praterie erbose e aride, le colline rocciose, i fiumi, le carovane e le fattorie abbandonate… Oltre a questo, però, c’è poco altro.

3 commenti:

  1. Mi hai fatto quasi passare la voglia di vederlo. Mentre il romanzo mi è piaciuto tantissimo e soprattutto è stata una bella sorpresa.

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    1. Secondo me merita comunque una visione, solo non ci si deve aspettare nè un western classico nè una "completezza" come nel romanzo.

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    2. Io lo trovo un western molto interessante, perfettamente dentro la cultura del genere. Il viaggio, lo sradicamento, il contrasto tra violenza e legge. Il personaggio di Hanks, dopo una terribile guerra, cerca di ridare un ordine al mondo attraverso la parola, ma qualcuno gli offre sempre un'arma con cui sparare. Questo conflitto è netto, evidente nel film ed è molto interessante

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