venerdì 10 giugno 2016

Le nuove eroine del western

Qualsiasi appassionato di cinema western, in particolare quelli cresciuti a pane e John Wayne, ricorderà le attrici che nell'epoca d'oro del genere diedero un contributo importante, rimanendo nella memoria, anche in quella dei non appassionati: Grace Kelly, Angie Dickinson, Jane Russell, Barbara Stanwyck, Natalie Wood, Jennifer Jones, Audrey Hepburn, Marlene Dietrich, persino le nostre Claudia Cardinale e Nicoletta Machiavelli. Certo, essendo il western un genere prettamente maschile, nessuna è mai riuscita a raggiungere i numeri quantitativi di un Burt Lancaster, di un Gary Cooper o di un John Wayne, ma è indubbio che molte sono entrate nella leggenda allo stesso modo dei loro colleghi maschi.
Il problema però è che il western dei tempi d'oro è bello che andato, e con esso le vecchie glorie (di ambo i sessi). Di conseguenza il western di oggi deve affidarsi alle attrici della propria generazione e con questo breve articolo vedremo chi sono quelle che negli ultimi vent'anni circa hanno preso l'eredità delle pistolere della vecchia Hollywood. Essendo il western ormai di nicchia è praticamente impossibile che un'attrice possa legare il suo nome al genere, anche se qualcuna ha avuto la possibilità (mi piace pensare che sia stata consapevole) di arrivare a fare fino a tre western; per questo l'articolo è una lunga galleria di nomi - magari illustri - che (almeno finora) hanno partecipato ai film di Frontiera con una "toccata e fuga".

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Guarda l'album sulla pagina Facebook di Western Campfire per vedere le immagini delle protagoniste western degli ultimi 25 anni.
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Iniziamo la nostra carrellata da Hailee Steinfeld. La giovanissima attrice classe 1996 sembra proiettata verso il western, a giudicare dai film fatti finora: innazitutto dal suo esordio con Il Grinta (2010), dove appena quattordicenne si mangia il navigato Jeff Bridges, poi con The Homesman (2014) accanto a Tommy Lee Jones ma in un ruolo marginale, e infine con The Keeping Room (2014), da co-protagonista ma sempre negli abiti western che le calzano a pennello, senza contare che ha lavorato accanto a leggende come Kevin Costner e Harrison Ford. Diciott'anni e tre western alle spalle mi sembra una media notevole. Come quella di Sara Canning, che però di anni ne ha ventotto: tre sono i western fatti dalla bellissima attrice (conosciuta dai giovani per il ruolo di Jenna nella serie tv "Il diario del vampiro"): Hannah's Law (2012), accanto a Danny Glover, e Black Field (2009) da protagonista principale, e tre episodi della serie tv "Hell on wheels" (2011-2016) da comparsa, dove interpreta una prigioniera degli indiani riportata alla civiltà da uno dei protagonisti della serie (non dico chi e come per evitare spoiler abbastanza importanti). In Hannah's Law la vediamo cacciatrice di taglie per vendetta, anche con un discreto uso delle armi, mentre in Black Field (che non ho mai visto, purtroppo) ha il ruolo di una pioniera delle praterie del Canada che si scontra con la sorella per via di un uomo. E a proposito di sorelle, mi viene in mente Evan Rachel Wood che in The Missing (2003) viene rapita dagli Apache e salvata dalla sorella (Jenna Boyd) e da una immensa Cate Blanchett, il cui ruolo e interpretazione davvero maiuscole - di una madre preoccupata per la figlia rapita e allo stesso tempo ossessionata dall'odio per il padre - hanno confermato lei come una delle più grandi attrici di oggi e reso il film uno dei migliori western dai tempi de Gli Spietati. E dopo il film con Clint, ai fini di questo post, ci fu l'abbagliante Sharon Stone in Pronti a morire: anche lei giustiziera per vendetta, veloce e micidiale con la pistola, di sicuro una delle più belle attrici che abbiano mai fatto un western (e all'epoca del film, siamo nel 1995, era all'apice della bellezza nonchè della notorietà). E in fatto di attrici notissime non posso non ricordare Demi Moore, che però nel recentissimo Forsaken (2015) è sfiorita e pure in un ruolo marginale (vecchia fiamma del protagonista prima che questi partisse per la guerra). A differenza di Charlize Theron, che nel comico Un milione di modi per morire nel West (2014) non solo è la protagonista principale accanto a Seth McFarlane, Liam Neeson e le altre due inedite presenze femminili, Amanda Seyfried e Sarah Silverman, ma non perde un solo grammo della sua straordinaria bellezza, nonostante reciti con una parrucca per mascherare i capelli corti dovuti al suo ruolo nel post-apocalittico Mad Max: Fury Road. Meno belle e giovani ma dal più forte impatto drammatico sono Greta Scacchi in Broken Trail (2006), dove interpreta una sguattera-prostituta che si mette sotto la protezione di Robert Duvall; e Annette Bening in Open Range. Terre di confine (2003), nel ruolo di una donna matura che fa innamorare il rude cowboy Kevin Costner (il film è ottimo ma la mielosa scena finale è da suicidio...), proprio come Joanna Going in Wyatt Earp (1994), che nelle vesti di Josie Marcus scaccia Mark Harmon per correre tra le braccia di un baffuto Costner/Wyatt Earp. La Going tra l'altro la si vede anche in uno degli ultimi episodi della serie "Into the West" (2005), a cui prendono parte, nel corso delle puntate, anche Jessica Capshaw, Keri Russell e Rachael Leigh Crook, che a sua volta ha un ruolo nel teen-movie Texas Rangers (2001). E rimanendo un attimo sulle serie tv c'è da segnalare Dominique McElligott che oltre ad essere la protagonista principale femminile del serial "Hell on wheels" ha interpretato anche la parte di Etta Place in Blackthorn (2011); sempre su "Hell on wheels" la bellissima Robin McLeavy, il cui personaggio rapito dagli indiani è di sicuro basato sulla storia vera di Olive Oatman; il duo Linda Cardellini ("E.R.") e Elizabeth Banks (il ciclo di Hunger Games) in "Comanche Moon" (2008, telefilm passato totalmente inosservato sui nostri schermi); Abbie Cornish (il remake di Robocop), che in "Klondike" (2014) interpreta la donna più ricca dell'Alaska; Kristen Bell, la Veronica Mars del telefilm omonimo, piccola truffatrice in un paio di episodi di "Deadwood" (2004); Sarah Jones, vista sia nella breve serie "Texas Rising" che nei due film del filone western-romantico L'amore trova casa e L'amore apre le ali (vedi più avanti); e Yvonne Strahovski ("Chuck", "24") nel recentissimo one-shot "Edge" (2015), dove interpreta un'agente della Pinkerton sotto copertura. Un'altra attrice molto attiva nei telefilm (come "Heroes", per esempio) è Ali Larter, che in quella ciofeca di Gli ultimi fuorilegge (2001, una specie di riproposizione del western per i più giovani, sulla falsariga dei due Young Guns) interpreta Zerelda Mimms, la compagna/moglie di Jesse James (interpretato da Colin Farrell), mentre un'altra conosciuta ai più grazie al telefilm "Dawson's Creek", Michelle Williams, è stata una dei personaggi di Meek's Cutoff (2010), una specie di western minimalista che ha convinto anche la critica.
Dalle serie tv alle attrici meno conosciute, come Lizzy Caplan (Cloverfield, "Masters of Sex") in The Last Rites of Ransom Pride (2010), pistolera fancy che va in Messico a sparare a freak e nani; oppure Jill Hennessy in Dawn Rider (2012), vecchia conoscenza di Christian Slater; o ancora la stupenda Camilla Belle (Chiamata da uno sconosciuto) ossessione di Scott Eastwood in Diablo (2015); o anche la rossissima Kate Bosworth in The Warrior's Way (2010). Poi anche una Jessica Parè sfregiata in The Mountie (2011), Gretchen Mol moglie del protagonista Christian Bale nel remake di Quel treno per Yuma (2007, dove nella piccola parte di una barista c'è anche Vinessa Shaw), Jena Malone nella miniserie con Kevin Costner "Hatfields & McCoys" (2012, dove vediamo anche un'invecchiatissima Mare Winningham, che vent'anni prima aveva interpretato Mattie - la compagna di Wyatt Earp - in Wyatt Earp), Nastassja Kinski (figlia di Klaus) in Le bianche tracce della vita (2000) e infine Diane Lane (che nella vita reale è la moglia di Josh Brolin), una "veterana" western con all'attivo la miniserie "Lonesome Dove" (1989) e i film Wild Bill (1995), Il Virginiano (2000) e Branco selvaggio (1981).
E dalle attrici meno conosciute alle curiosità, come le sorelle Duff: Hilary che appena decenne fa una comparsata in True Women (1997, dove girano anche Angelina Jolie e Dana Delaney) e Haylie che è una delle protagoniste del doppio L'amore trova casa e L'amore apre le ali (2009), due filmetti del filone romantico del West (mai visti, e nemmeno ci tengo). E come altre due sorelle, Emily e Zoey Deschanel: la prima (che in tv è la protagonista del serial "Bones") la troviamo in Alamo. Gli ultimi eroi (2004) e la seconda in L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007). E a proposito di coppie non posso non citare quella composta da Penelope Cruz e Salma Hayek protagoniste di Bandidas (2006), un western che non ho mai visto e credo anche fortunatamente! La Hayek in precedenza era comparsa nel weird-western Wild Wild West (1999). E prima della coppia Cruz-Hayek c'era stato il poker di Bad Girls (1994) con Drew Barrymore, Andie MacDowell, Madeleine Stowe e Mary Stuart Masterson, quattro "Robin Hood" in un western al femminile. Un'altra importante attrice che ha sfiorato il western potrebbe anche essere Catherine Zeta-Jones, protagonista di due film di Zorro (1998 e 2005), se proprio vogliamo includerli nel genere. E qui concludo con Caity Lotz ("Arrow", "Mad Men"), la biondina che fa parte di "Legends of Tomorrow", un cast di supereroi che viaggiano nel tempo per salvare il mondo: nell'episodio 11 della prima stagione (dal titolo "The Magnificent Eight"), il gruppo è nel West, dove incontrerà anche Jonah Hex, in una puntata a cavallo con la fantascienza.
Nelle prime righe abbiamo citato The Homesman: quel film vede non solo la Steinfeld ma anche e soprattutto Hilary Swank, un'attrice con la A maiuscola, che ha vinto Oscar, ha lavorato a fianco di Clint Eastwood e ha deciso di interpretare nel suo primo (e finora unico) western una pioniera zitella in cerca di marito che si imbarca in un tragico viaggio: trasportare tre donne impazzite dalla solitudine attraverso il paese fino alla casa di cura diretta da Maryl Streep (anche lei al suo unico western). Una delle donne impazzite è Miranda Otto, vista anni prima nel (sottovalutato) western televisivo The Jack Bull (1999) come moglie di John Cusack. E un altro premio Oscar è protagonista del nuovissimo Jane Got a Gun (2015): Natalie Portman, che interpreta una madre-et-moglie divenuta pistolera e capace di maneggiare una Colt Walker e una carabina Henry con abilità provetta. Sempre del filone donna in cerca di vendetta fa parte Sweetwater (2013), dove un'inedita January Jones (Le tre sepolture, Unknown. Senza identità, Solo per vendetta), forse un po' troppo esagerata nel trucco e parrucco, deve fare giustizia per l'uccisione del marito. Tra le bionde mi viene in mente anche la bravissima Naomi Watts, il cui unico western è uno sconosciuto (almeno in Italia) film per la tv dal titolo The Outsider (2002), dove lei interpreta una mennonita che si innamora di un fuorilegge. Un'altra brava attrice che ha toccato solo una volta il western con un film per la tv è Anna Paquin (che a 11 anni vinse un Oscar come miglior attrice non protagonista), nella riproposizione del capolavoro di Dee Brown Bury My Heart at Wounded Creek (2007, in Italia uscito col titolo L'ultimo pellerossa).
Per il genere "non belle ma brave" possiamo parlare di Renee Zellweger, che in Appaloosa (2008) si prende la scena femminile tutta per sè, in un ruolo ambiguo che le chiede di fare il filo tra due amici (Viggo Mortensen e Ed Harris) di una vita, portando a conseguenze non proprio piacevoli. Precedentemente l'abbiamo vista insieme a Nicole Kidman in Ritorno a Cold Mountain (2003, dove compariva anche Natalie Portman). Oppure possiamo dire di Anjelica Houston, che prima interpreta Calamity Jane in Buffalo Girls (1995) e poi il ruolo di strana imbonitrice (ma dal simbolismo probabilmente nascosto) in Caccia spietata (2006), dove aiuta democraticamente sia Pierce Brosnan che Liam Neeson. Jodie Foster, invece, nel suo unico film western (escludendo qualche telefilm quand'era giovanissima), Maverick (1994), è - ma vado a memoria, potrei anche sbagliare - una giocatrice d'azzardo insieme a Mel Gibson (anche lui, lì, al suo unico western). Anche la nostra Isabella Rossellini sembra gradire il western, recitando prima in Wyatt Earp (1994) il ruolo di Big Nose Kate, la compagna di Doc Holliday (Dennis Quaid), poi in Monte Walsh (2003), dove interpreta una ex prostituta malata di tubercolosi e compagna del nomade cowboy Tom Selleck, in un film che è un inno alla fine della Frontiera ormai invasa dal "progresso"; in Wild Bill (1995), invece, Ellen Barkin dipinge una Calamity Jane più fedele alla realtà ma sempre troppo bella (e sensuale) rispetto all'originale (in fatto di verosimiglianza storica la migliore Calamity Jane è quella di Robin Weigert in "Deadwood")... Molto più recentemente, invece, ecco una bravissima Jennifer Jason Leigh nei panni di una spietata fuorilegge in The Hateful Eight (2015), dove viene costantemente tenuta d'occhio (e picchiata) dal cacciatore di taglie Kurt Russell. E a proposito di Tarantino, aggiungiamo anche Kerry Washington in Django Unchained (2012).
Per concludere l'articolo, ecco qualche altra bellezza notevole. Partiamo dalla meno recente Milla Jovovich: l'eroina degli innumerevoli Resident Evil fa la sua comparsa in un unico western, Le bianche tracce della vita (2000), un dramma romantico di cui però onestamente ricordo poco. Poi c'è Megan Fox, quando non si era ancora rovinata la faccia col botox: in Jonah Hex (2010) è la prostituta Lilah compagna del protagonista nella caccia a Turnbull; una bellezza sconvolgente che però non aiuta a risollevare un film mediocre (ma non così orrendo come dicono molti). Bellezza sconvolgente come quella di Olivia Wilde, che in Cowboys & Aliens (2011) ha un ruolo di tutto rispetto: una sorta di alieno buono mandato nel West come spia per sconfiggere gli alieni cattivi, in questo western-fantascientifico molto ben fatto (mi è davvero piaciuto molto e non capisco quelli che lo disprezzano) e, tra l'altro, con un ulteriore cast inedito (Daniel Craig e Harrison Ford). Inedito anche il cast di The Salvation (2014) dove, come presenza femminile, spicca Eva Green, prigioniera degli indiani che le hanno tagliato la lingua (e infatti non dice una parola e recita solo con i suoi splendidi occhi) e vedova in cerca di una vendetta diversa da quella classica. Per chiudere, almeno per ora, cito Lili Simmons (molto poco conosciuta, se non forse per il telefilm "Banshee"), prigionera anche lei ma di indiani cannibali nel western-horror Bone Tomahawk (2015), che vede anche la brevissima comparsa di Kathryn Morris (la protagonista del telefilm "Cold Case").

E il futuro?
E per l'immediato futuro cosa ci riserverà il cinema western in fatto di eroine? Beh, sembra che vedremo Alice Braga, Karen Gillan, Rosamund Pike, Dakota Fanning, Liz Hurley (forse) e soprattutto Haley Bennett (nel remake de I magnifici sette, la vedete nella foto in cima all'articolo). Nella speranza che una certa Jennifer Lawrence si decida prima o poi a indossare i panni e le armi della pistolera, così come venga accontentato il desiderio di Scarlett Johansson di fare un western.

6 commenti:

  1. Un lavoro magnifico, davvero complimenti! Userò questo post per andare a cercare molti film che mi erano sfuggiti.
    Intanto mi lecco le dita al pensiero di Caity Lotz, per cui ho una gran cotta grazie al film "The Machine", che va ad incontrare un mio grande mito: Jonah Hex! (Dimenticato in Italia, infatti le sue storie a fumetti mi tocca leggerle in originale, e poi le recensisco per il mio blog Fumetti Etruschi)
    La storia del viaggio di alcune donne matte l'ho ritrovato nel piccolo film televisivo "La febbre della prateria", dove si dice che questa "pazzia" capitava spesso quando le poverette capivano che razza di vitaccia avrebbero avuto nel West, ma non so quanto affidabile sia questa informazione...

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    1. Ciao Lucius, grazie per il commento! Felicissimo che il post ti sia piaciuto e che ti abbia fatto scoprire nuovi film :)
      Il dramma di queste donne è storicamente vero: la solitudine, il vento, la vita dura, la mancanza di qualsiasi svago, furono tutti elementi che resero le donne meno forti ancora più deboli, sia mentalmente che fisicamente, con i risultati che possiamo vedere nei film che hai citato tu.
      Continua a seguire anche l'album su Facebook, ho ancora un bel po' di materiale da aggiungere :)
      A presto!

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    2. Ricordo un tuo post in proposito, dove descrivevi con toni davvero forti la cruda realtà a cui andavano incontro le persone anche solo nella normale vita quotidiana nel West. Non c'era davvero bisogno di banditi e indiani per rendere durissima quella vita...

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    3. E infatti in proporzione pochissimi morirono per le classiche sparatorie con i banditi rispetto alle malattie e agli incidenti.

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  2. Ti confermo che perdendoti 'Bandidas' sei stato fortunato!

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  3. Hello amici
    Un molto buono lavoro di scrittura

    So Long Jica

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