tratto da INFERNO BIANCO BLOG
Se qualche vecchio alfiere del politically correct sostiene, in linea con la cultura dei salotti, che '...la grande epica del West è davvero, inesorabilmente tramontata...' 'per merito' di fictions sensazionalistiche come Brokeback Mountain (C. Gorlier, Tuttolibri, 21 Marzo, 2009), ecco la migliore smentita che viene 'dal basso': Stefano Jacurti è un nuovo autore che invece alimenta non solo l'epicità ma anche l'insostituibilità del mito del West americano. Non si tratta di essere conservatori, non si è tali quando si rispettano criteri narrativi che descrivono natura e comportamento umano riscontrabili in ogni contesta di tempo e di luogo. E non si è conservatori se pur lavorando sui clichés si offrono nuove soluzioni. In questo 'Baule' di racconti western troverete motivazioni per amare questo genere letterario e rinnovare fedeltà ad un modo di vedere la realtà che ha le radici nella filosofia della frontiera. Jacurti è uno di noi: è cresciuto a Tex Willer, Sergio Leone e John Ford ed è talmente legato al mito/realtà del West che da tempo ha sentito di dover condividere questa sua passione con gli 'altri'. Così ha indirizzato la sua vena creativa e le sue capacità artistiche ad alimentarne e diffonderne lo spirito, prima con il film Inferno Bianco (2007, v. AW n. 1/2007), premiato al Tentacoli Film Festival di Castel San Pietro, ora con questo lavoro. Nei sette racconti ritroviamo spunti riconoscibili ma non per questo meno graditi. C'è l'Elmore Leonard di Buoni e Cattivi nel capovolgimento imprevisto dei ruoli dei protagonisti di Il libro e La Colt (un invito agli intellettuali di liberarsi del loro ruolo e vivere più liberi?), e sempre Leonard nella storia dell'Indian Marshal; c'è il Messico di Cormac McCarthy e la rivisitazione di Django in Vajas con Dios; ci sono l'atmosfera e la riscrittura de Il Pistolero/John Wayne in Kansas 1900 e c'è dichiaratamente Sergio Leone in Dove arriva quel Treno. Di suoi, Jacurti ci mette la giusta dinamicità, il lato oscuro della natura umana, che già aveva insinuato nel suo film, in Il Vecchio e il Puma, e i suoi studi sulla Guerra Civile ambientandovi My Apologies Miss Eleonor, a mio parere e gusto però il meno riuscito dei sette racconti. Non badate dunque ai critici che vanno con la corrente. Questo 'Baule' è puro divertimento e quando l'avrete finito vi direte, come ho fatto io, che qualche racconto in più non avrebbe guastato. Richiedetelo a: Serel International Editrice, tel. 010.5855155, info@eeditrice.com (F.S.)
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