Ebbene sì, amici, il mitico Stefano Jacurti, autore della raccolta narrativa "Il baule nella prateria", ritorna alla penna e sullo scaffale per regalarci il suo secondo lavoro: "Avrei voluto essere ucciso da Clint Eastwood", una breve ma intensa cavalcata tra poesie, pensieri, raccontini sul West.
La raccolta è edita da Aletti ed è fresca di uscita. La potete ordinare online direttamente dal sito dell'editore (www.alettieditore.it) oppure su www.ibs.it.
La raccolta è edita da Aletti ed è fresca di uscita. La potete ordinare online direttamente dal sito dell'editore (www.alettieditore.it) oppure su www.ibs.it.
Per l'occasione, la categoria del blog che prima era dedicata al "Baule nella prateria" diventa un contenitore più ampio per raccogliere schede e articoli sui libri western di Stefano Jacurti.
A seguire trovate la quarta di copertina del volume "Avrei voluto essere ucciso da Clint Eastwood":
I pensieri nel West di Stefano Jacurti sono ballate dove all'evocazione di un mondo selvaggio e dal grilletto facile, si uniscono le riflessioni sui sentimenti umani.
Nel tamburo di una pistola che spara miele e cianuro sulla frontiera della vita, c'e' la dedica a Clint Eastwood e a tutto il genere western che ha segnato la vita dell'autore.
Le strofe selvagge oscillano tra ricordi, orizzonti sognati e macabre visioni.
Sono rese dei conti dove le miserie umane e il riscatto sanciscono il passare del tempo di un maturo pistolero.
Come un Winchester che espelle il bossolo, il bene e il male vengono sparati contro la sagoma del lettore con due mani: quella implacabile e quella sanguinante per le incomprensioni.
L'ennesimo duello di un autore ad ovest della poesia sta per cominciare con un sogghigno minaccioso ma anche con un grazie al cinema, alle amicizie vere, alla vita.
Nel tamburo di una pistola che spara miele e cianuro sulla frontiera della vita, c'e' la dedica a Clint Eastwood e a tutto il genere western che ha segnato la vita dell'autore.
Le strofe selvagge oscillano tra ricordi, orizzonti sognati e macabre visioni.
Sono rese dei conti dove le miserie umane e il riscatto sanciscono il passare del tempo di un maturo pistolero.
Come un Winchester che espelle il bossolo, il bene e il male vengono sparati contro la sagoma del lettore con due mani: quella implacabile e quella sanguinante per le incomprensioni.
L'ennesimo duello di un autore ad ovest della poesia sta per cominciare con un sogghigno minaccioso ma anche con un grazie al cinema, alle amicizie vere, alla vita.
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