domenica 24 maggio 2015

"Sfida al canyon infernale" di Robert E. Howard [recensione]

Anche se la pressoché totalità dei lettori lo considera “soltanto” il papà del cimmero Conan, Robert Howard fu un prolifico scrittore che toccò praticamente tutti i generi letterari. Uno di questi fu il western. Eppure, è una cosa che non dovrebbe sorprendere: Howard era nato a Peaster, nel Texas rurale del 1906, e crebbe praticamente in un contesto ambientale (quando non storico, visto che all’epoca si era ancora all’Ottocento in molti aspetti) western, fatto di paesaggi desertici e grandi praterie. Amava così tanto il genere che, pochissimo tempo prima della sua morte, scrisse a H. P. Lovecraft: “Sto seriamente valutando l’idea di concentrare ogni mio sforzo sulla narrativa western, abbandonando ogni altro genere narrativo”. I suoi sforzi furono pubblicati nei famosi pulp magazine, che negli anni Venti e Trenta spopolavano nelle edicole, grazie ai loro contenuti tutti azione e al poco prezzo (dovuto alla scarsa qualità materiale delle pubblicazioni, fatte con carta ricavata dalla polpa di legno). Oggi Fratini editore pubblica alcuni di questi racconti, mai editi in Italia, nella raccolta Sfida al canyon infernale, per la traduzione di Roberto Chiavini.
Non si tratta, purtroppo, di nulla di originale, se non per la novità dell’autore. Gli otto racconti presenti nella raccolta sono le classiche storie che abbiamo visto innumerevoli volte nei film western che passano spesso in tv, quegli degli anni 50 con James Stewart e John Wayne, per capirci.
I lettori più smaliziati in materia di western non troveranno differenze con, per esempio, i romanzi di Louis L’Amour, anche se quest’ultimo concentrò la sua produzione western a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Quindi i racconti di Howard sono i tipici western che oggi consideriamo stereotipati, con la netta distinzione tra buoni e cattivi, la classica tematica del buono che vuole rimediare ai propri errori e l’immancabile presenza della fanciulla da salvare e di cui l’eroe, prevedibilmente, si innamora senza pensarci due volte.
Eppure, ciò che di certo non manca è l’azione: serrata, spesso senza esclusione di colpi, fulminea e violenta. Howard non lesina cavalcate selvagge e fiumi di piombo, rendendo i suoi racconti se non altro avvincenti.
Tuttavia è un errore considerare questi racconti stereotipati: teniamo a mente che furono scritti negli anni Trenta al più tardi, quando, come scrisse lo stesso Howard, di western “vi è stato scritto tanto, ma c’è ancora così tanto da scrivere”, un genere che era ancora considerato eroico e mitico, come si evince anche dallo stile di scrittura e dai dialoghi. Per noi oggi questo libro è una testimonianza di quell’epoca e un gioiello “inconsueto” di un maestro del fantasy e dell’horror (notevoli, a tal proposito, i suoi western-horror), le cui storie meritavano l’attenzione già molti anni fa, quando potevano apparire meno “vecchie”.
Sfida al canyon infernale è un’ottima lettura per chi voglia leggere una versione inedita di Howard o per chi abbia voglia di calarsi in un western “dei bei tempi” con il protagonista dal cappello bianco e la camicia inamidata, impacciato con le donne e tormentato da chissà quali dubbi esistenziali.

I racconti che compongono la raccolta sono:
- Tamburi al tramonto (Drums of the Sunset)
- La Collina degli Stivali (Boothill’s Payoff)
- Il nido dell’avvoltoio (Vulture’s Sanctuary)
- Gli Avvoltoi di Whapeton (Vultures of Whapeton)
- Lama, pallottola o capestro (Knife, Bullet and Noose)
- Il “suicidio” di Donory il Codardo (The Extermination of Yellow Donory)
- Sfida al Canyon Infernale (Showdown at Hell’s Canyon)
- Lo scherzo del diavolo (The Devil’s Joker)

3 commenti:

  1. Sono completamente d'accordo con te. Come ho scritto nel mio blog non sono di certo i migliori racconti usciti dalla penna di Howard e forse sarebbe stato più interessante inserire qualche racconto western con venature Horror.

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    1. Ciao Long John Silver, grazie per il commento :)

      I racconti western-horror di Howard li puoi trovare nelle due raccolte di racconti che Mondadori ha pubblicato sulla collana Urania Horror l'anno scorso. Valgono sicuramente la pena di essere letti!

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    2. Di nulla. ;)

      Raccolta presa al volo ai tempi. Molto interessante, anche se devo dire che certi racconti ormai li ho in 3 o quattro edizioni diverse!

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