venerdì 26 marzo 2021

"L'uomo del destino e altri racconti western" di Antonio Bellomi

Secondo la quarta di copertina di questo libro, e da alcune ricerche mie fatte in rete, Antonio Bellomi è stato un autore di punta della fantascienza italiana, prolifico anche in altri generi e tradotto all’estero. Pur non essendo io un fanatico della sci-fi, ma seguendola a random, non avevo mai sentito parlare di Bellomi e il suo nome lo scopro solo ora, da questa raccolta di racconti western che l’editore Tabula Fati ha pubblicato da un paio di mesi, ironia della sorte due giorni prima che Bellomi ci lasciasse.

I venticinque racconti presenti in questo libro non sono inediti. Furono pubblicati in varie riviste tra gli anni Sessanta e il 1990 e bisogna dire che si vede. Risentono chiaramente tutti, in particolare il primo (il più lungo, che dà il titolo al libro), dell’influenza di Louis L’Amour (che proprio in quegli anni andava alla grande anche in Italia), tanto nei contenuti quanto nello stile. Non volendo usare il termine stereotipati, posso dire che questi racconti sono ingenui, perlomeno agli occhi di oggi o comunque per i lettori un po’ più navigati nel genere. Non c’è nemmeno molto spazio alla fantasia delle situazioni, il canovaccio di base resta per la maggior parte quello del pistolero solitario in cerca di pace o di vendetta, con a volte un finale tronco o dove si cerca per forza (e malamente) il colpo di scena. Anche i personaggi sono quel che sono, nel tipico stile di L’Amour c’è la netta distinzione tra buoni e cattivi, c’è sempre il lieto fine e pure una vena di “buonismo”… ma dati gli anni in cui questi racconti furono scritti, va bene così. Non c’è molto altro da aggiungere.

L’edizione di questo libro è arricchita dai disegni di Nestore Del Boccio e da numerosi refusi (il primo dei quali già nella pagina del titolo…) e avverbi…

L’uomo del destino e altre storie western non è niente di che, in definitiva. È buono per chi è rimasto legato alle atmosfere lamouriane e dei film western degli anni 50 e 60, ma per tutti gli altri si rivelerebbe una lettura non vorrei dire noiosa ma sicuramente non molto coinvolgente.

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