lunedì 9 agosto 2021

In ricordo di Stefano Di Marino

Foto dal web
Come sicuramente molti di voi avranno già appreso, tre giorni fa Stefano Di Marino si è tolto la vita, gettandosi da una finestra della sua abitazione a Milano. La notizia della sua scomparsa ha scioccato la comunità degli scrittori italiani e dei fan dell'autore, numerosissimi. Stefano era attivissimo su Facebook, costantemente in contatto con i suoi lettori. Sul suo profilo pubblicava assiduamente ogni genere di contenuto "narrativo": segnalazioni e recensioni di film, libri e fumetti, appunti e consigli di scrittura, aggiornamenti sui suoi sempre numerosi progetti, immagini tematiche dei suoi mondi preferiti, riflessioni sul mondo dell'editoria, foto dei suoi ultimi acquisti. Aveva una passione e un amore smodati per la narrazione e per i libri, non perdeva mai occasione di incentivare alla lettura (e alla scrittura) e aveva sempre qualcosa da raccontarci riguardo i suoi progetti, sempre numerosi e sempre in fermento. Più volte ha postato le foto della sua libreria, forte non solo di migliaia di libri ma anche di migliaia di dvd. Sapere che una persona così non ce l'abbia fatta e abbia deciso per l'ultimo tragico gesto fa male e lascia increduli.

Io Stefano non l'ho mai conosciuto di persona, purtroppo, ma eravamo costantemente in contatto su Facebook. Molte volte ho avuto il piacere di taggarlo quando inserivo la recensione di un film o di un libro, spesso scusandomi per la mia invadenza con i tag, ma lui non se ne preoccupava minimamente e mi rispondeva sempre con cortesia. Commentavo molti dei suoi post e ogni giorno attendevo la pubblicazione sperando sempre in qualche bel consiglio di romanzo, che puntualmente seguivo. E infatti molti dei thriller che ho in casa provengono dalle preziose indicazioni di Stefano. Con lui, come si può ben immaginare, discutevo soprattutto di western e sono felice di sapere che apprezzava i miei articoli sulla Far West Gazette.

Ma chi era Stefano Di Marino? Senz'altro il più prolifico autore italiano. Nel corso di una trentina d'anni di carriera, l'autore milanese ha scritto oltre 200 libri, tra i quali spiccano quelli della serie del Professionista, da lui creata più di 25 anni fa per Segretissimo e da allora costantemente pubblicata in edicola. Ironia della sorte, proprio il giorno in cui è morto usciva il suo ultimo romanzo su Segretissimo. Con i suoi romanzi ha toccato ogni genere narrativo: noir, thriller d'azione, giallo (con la serie di Bass Salieri per i gialli Mondadori), fantascienza, fantasy, horror e naturalmente western. Attivissimo anche con la saggistica, ha scritto manuali di arti marziali, di viaggi, di fumetti e saggi su tantissimi aspetti del cinema, dallo spionaggio alla guerra al... western. Sì perchè Stefano era un grandissimo amante del West, dichiaratamente più verso il versante degli indiani che su quello dei bianchi. La sua ultima opera western è stata il saggio, uscito poche settimane fa, Comanche. Vivere e morire alla frontiera del West, ma di lui sono noti anche la storia degli Apache e la guida al cinema western. Sul versante della narrativa, invece, è stato più prolifico e molti dei suoi lavori sono anche stati segnalati e recensiti da me su questo blog.
Ma parlare di Stefano solo come romanziere sarebbe riduttivo: in realtà lui era anche traduttore, soggettista di fumetti (scrisse un soggetto per Martin Mystere e uno per Tex), insegnante di arti marziali e editor.

Adesso Stefano non c'è più e il vuoto che ha lasciato è enorme. Spero che, dovunque adesso sia, abbia trovato la pace e continui a sfornare le sue storie, magari mentre cavalca lungo le grandi praterie del cielo.

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