lunedì 9 settembre 2024

Place of Bones (2023) [recensione]

Una vedova e sua figlia, sperdute in un ranch desolato, raccolgono un pistolero ferito e scoprono che una banda di tizi poco raccomandabili lo sta inseguendo per vendetta.
Una trama così semplice e inflazionata nel western avrebbe potuto ancora dire la sua con un po’ di originalità… e l’avrebbe fatto, se questo Place of Bones non spruzzasse “very low budget” da tutti i pori! Ad una prima occhiata, tra trailer e scheda, non lo si direbbe… Heather Graham e Tom Hopper uno se li immagina garanzia di qualcosa di perlomeno più elevato, e invece…
Il film si trascina noiosamente fino al colpissimo di scena finale, che in sostanza ne è la trave portante e avrebbe svolto egregiamente il suo ruolo se non fosse che tutto quello che c’è prima fa sbadigliare e non contiene nulla di rilevante, se non alcuni dialoghi apparentemente fuori luogo ma che avranno il loro senso una volta giunto il colpo di scena. Purtroppo Place of Bones si alterna tra scenografie e costumi decenti e credibili (nelle scene all’interno della casa) e scenografie e costumi da palmo in fronte (in tutte le altre), ma tutto ciò non è neanche la cosa peggiore, la quale corrisponde all’iniezione letale dei film moderni: e cioè agli spari FINTI! Una cosa che fa rabbrividire fin nelle ossa, un’aberrazione cinematografica che andrebbe estirpata e che ucciderebbe persino capolavori immortali come Il buono, il brutto, il cattivo o Sentieri selvaggi o Il mucchio selvaggio! È proprio così, purtroppo, e non riesco a capire perché produttori, registi e montatori non se ne accorgano, non si accorgano del fatto che questa disgrazia degli effetti speciali (unita, ovviamente, anche alle conseguenze dello sparo, ossia buchi di pallottola, schegge di legno, polvere che si alza, e all’uso di armi visibilmente posticce) è un colpo alla nuca per qualsiasi film. Place of Bones non sarebbe stato comunque tutto sto granché, ma il colpo di scena l’avrebbe un po’ sollevato, se non altro togliendo allo spettatore la sensazione di aver buttato un’ora e mezza del suo tempo… e invece già il primo sparo finto ne decreta una morte non bella.
In tutta onestà, alla fine, questo western mi è sembrato anche uno spreco dell’“utilizzo” di due attori che non mi dispiacciono affatto, i già citati Tom Hopper (al suo primo western) e Heather Graham (con due western negli ultimi tre anni, e un altro – con Nicolas Cage – in arrivo il prossimo anno), la quale peraltro qui se la cava egregiamente e dimostra di starci bene in questo genere.

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