Intervista di Mario Raciti - Foto di Antonella De Cesare, per gentile concessione di Stefano Jacurti
Ci ha abituati con progetti e opere western sempre di alta qualità, tra film, libri e poesie... adesso Stefano Jacurti lancia un altro nuovo lavoro, stavolta cinematografico, che va a doppiare l'opera prima Inferno bianco.
In questa intervista Stefano ci racconta la genesi, gli umori, le curiosità e le caratteristiche di un western - Se il mondo intorno crepa è un mediometraggio di 40 minuti - che riapre un nuovo viaggio alla riscoperta della Frontiera cinematografica e dei suoi canoni.
Che cosa ci racconterà, questa volta? Scoprilo cliccando sul link!
Buona lettura!
Ciao Stefano, e di nuovo benvenuto su WESTERN CAMPFIRE! Stavolta facciamo due chiacchiere sul tuo ultimissimo film, ovviamente un western: Se il mondo intorno crepa. Dopo Inferno bianco, da dove nascono l'idea e la decisione di realizzare un nuovo western?
Dalle parole di un Tg che provenivano dalla televisione rimasta accesa nell’altra stanza mentre ero al pc. Si parlava del bisogno di legalità e di come le istituzioni spesso fossero assenti, ma anche di emarginazione, dove alcuni sono costretti a lottare per non essere messi in un angolo.
Cosa ti ha ispirato nella scrittura del soggetto e della sceneggiatura del film? Ti è risultata più semplice la stesura, dopo l'esperienza con il precedente film?
Se il mondo intorno crepa l’ho scritto in breve tempo, approfittando subito della folgorazione che aspettavo, bisogna battere il ferro quando è caldo e salire su quel treno al volo.
Senza rivelare molto, puoi dirci qualcosa sulla trama di questa tua nuova fatica?
Il sottoscritto è un delirante assassino conosciuto come Black Burt “il poeta” perché quando c’è odor di piombo declama versi di morte. Black Burt si è unito e un folle criminale, uno psicopatico, Butcher Joe, “il macellaio” (Simone Pieroni). I due hanno qualche conto da regolare con altri cowboys e da tempo la legge è sulle loro tracce. Ma c’è anche una donna che fa il mestiere più antico del mondo che non ci sta ad essere emarginata (Emanuela Ponzano).
Poi uno che si chiama Bill Carson (Emiliano Ferrera) e un padrone di un saloon dalle idee molto chiare (Claudio Vitturini), ma i nodi verranno al pettine dentro una ghost town tra colpi di scena e il miagolio di una chitarra country… e a proposito di country, ho affidato ad Antonella Salvucci il ruolo di una cowgirl di oggi che con il suo fascino, porterà lo spettatore nel vecchio West.
Simone Pieroni interpreta Butcher Joe, "il macellaio" |
Che punti in comune (e che influenze) ci sono tra Se il mondo intorno crepa e Inferno bianco? E, di converso, quali differenze?
Il punto in comune con le influenze è che alla fine si fa il giro di molti western che ricordo… Ogni volta cambiano, si alternano ma è chiaro che prendo la mia strada in una storia. Per il resto Inferno bianco e Se il mondo intorno crepa non hanno nulla in comune come storie, forse comuni sono i meccanismi dei colpi di scena perché nascono dallo stesso autore.
In generale, visto che Se il mondo intorno crepa è un progetto più complesso di Inferno bianco, quali sono state le difficoltà in più nell'organizzazione e nella pratica?
Inferno bianco è stato fisicamente molto più duro per le riprese quasi tutte in esterni sulla neve a meno dieci, e non vestiti western, ma casomai “spogliati western” e ci sono le foto che testimoniano il tutto. Mentre quest’ultimo aveva una troupe, sempre proporzionata al cinema indipendente, più organizzata rispetto al primo e non era sulla neve, però la regia è stata più complessa ed è stato duro lo stesso.
Queste sono le caratteristiche dei due lavori, come ha sottolineato anche Emiliano Ferrera che ha condiviso la regia con me.
Da dove nasce il titolo?
“Se il mondo intorno crepa…” sì, ti sta crollando il mondo addosso e ci devi passare per forza. Il titolo nasce da un dolore, dall’aver visto morire mio padre tra le mie braccia, tre anni fa. La vita è meravigliosa, ma ci mette anche a dura prova di fronte a momenti del genere. Sono però ripartito da quel dolore per farne una forza e ho dedicato questo western a mio padre Luigi, ovvero Gino come lo chiamavano tutti a Trastevere, il quartiere di Roma dove è nato e dove sono nato anche io. Quando al cinema sono partiti i titoli ho pensato intensamente a lui mentre nel buio ero poggiato al muro.
Quali sono i temi del film? C'è un messaggio particolare che hai voluto mostrare o evidenziare?
Su cosa significa questa storia, preferisco che eventualmente sia il pubblico a capirlo.
So che in Se il mondo intorno crepa le location sono più varie rispetto a Inferno bianco. Dove è stato girato?
Al “Ranch del Cavallo Selvaggio” vicino Latina, al “Red Indian saloon” ad Isola Sacra, vicino all’aeroporto di Fiumicino, in Almeria e in Abruzzo. Riflettendo sulle location, oggi è impossibile celare dove viene girato un film (sono un romantico, se potessi lo farei) c’è molta curiosità sulle location, c’è internet e basta un click. Alcuni articoli già annunciano che sono cominciate le riprese di un film in un tale luogo, ed è un modo per aumentare la pubblicità. Invece quando si giravano i western anni 60-70, pochi rispetto alla massa sapevano dove erano stati girati, solo dopo qualche anno si cominciò a capire. Ma oggi è giusto così per una serie di motivi legati al rumore che tutti devono fare e alla valorizzazione del territorio, quindi dove è stato girato un film bisogna dirlo subito eccome. Ma parliamone prima dell’inizio di un film o dopo, perché durante la vicenda per me è solo il West!
A quali altri film western assomiglia Se il mondo intorno crepa?
A volte rispondo secondo me questo western si avvicina a… ecc ecc ma è solo secondo me.
Per farla breve questo lavoro è stato ideato da uno che di western ne ha visti tanti, e per forza di cose ha frequentato le due sponde del genere, quella americana e quella italiana ma a parte le sfumature cinefile, e ognuno ha le sue e le vive come crede, sarà il pubblico a collocare dove meglio vorrà questo lavoro, spero possa emozionare chi lo vedrà.
Se non ho capito male il cast è abbastanza nutrito: hai avuto difficoltà nel dirigerlo, rispetto ai "pochi" interpreti di Inferno bianco?
Hai fatto bene a mettere la parola pochi tra virgolette per gli attori di Inferno bianco, perché tanto pochi non erano, ma in quest’ultimo western gli attori sono di più. Le difficoltà ci sono sempre. Imprevisti, stanchezza, vari problemi da risolvere, ma la collaborazione di tutti è stata decisiva. Sul set è stato un viaggio meraviglioso, ho davvero tanto apprezzato l’atmosfera che c’era tra noi, tutti molto concentrati. C’era una bella squadra della fotografia capeggiata da Alberto Marchiori. E poi i momenti di pausa sono stati divertentissimi!
Ma nulla è tutto rose e fiori. Ricordo un momento degli esterni, delicato ma decisivo.
Io ed Emiliano ci allontanammo da tutti, Emiliano montava un bellissimo cavallo argentino (riconoscibile dal muso più tozzo rispetto a quello mio) ma era stremato. Ricordo che io e lui eravamo a piedi e giravamo uno intorno all’altro… parlavamo della stanchezza, ma non potevamo mollare.
In quel balletto a girotondo sussurravamo per non farci sentire ed è metaforicamente uscito fuori quel “Daje”. Così Emiliano è rimontato in sella e ce l’ha fatta, non a caso è il nostro Clint Eastwood. Antonella De Cesare, fotografa sul set che silenziosa ci seguì, immortalò quel momento tutto nostro (foto sotto), quel girarci intorno per trovare la forza. Quindi a parte tutti i meravigliosi scatti, sono molto legato a quella serie di foto perché rappresentano molto bene quell’attimo fuggente.
Che impressioni ed emozioni hai avuto prima, durante e dopo la prima proiezione?
Prima: sono stato contento di arrivare al Nuovo cinema Aquila, ci tenevo e mi sono divertito molto a fare ok ragatzi! Poi le fotazze con il dito come faccio sempre e mentre scrivo sorrido.
Durante: Al cinema vedo sempre i miei lavori in piedi, ho detto tutto.
Dopo: È stato bellissimo vedere le immagini di una proiezione riservata al cast e alla stampa. Alla fine ho cercato di dare spazio sia agli attori principali nel mio contesto, ma anche agli altri partecipanti al progetto. Mi sono divertito molto con Emiliano Ferrera, Luca Ruocco e Gilda Signoretti che presentavano la serata.
Poi ho cercato il sorriso di mia moglie Lilly che sa da quanto tempo aspettavo questo momento. Una delle cose più belle è stata vedere gli attori felici, spesso mi hanno chiesto se ero felice, ma la mia gioia è stata sapere che la felicità è stata anche la loro.
Un'altra cosa bella è stata udire gli applausi sulla ballata di Black Burt di Fabrizio Sartini. Fantastico, come la potenza dirompente di Klaus Veri sulle galoppate negli spazi aperti oppure l’inquietante sound su Sheila e il suo bastone da non vedente, un termine che però se usato nel western, diventerebbe davvero un pugno in un occhio. Sheila è cieca ma con la sua sensibilità vede meglio degli altri…
Vuoi dare qualche dritta utile a chi volesse vederlo? Ci saranno altre proiezioni o vendita in homevideo?
Per ora seguirò la pista dei festival, vediamo cosa accade, poi passerò agli eventi di settore, quelli che mi hanno sempre accompagnato. Mi darò un tempo limite e farò le mie scelte, ma torneremo anche al cinema. Per la vendita in home video, tutti ovviamente chiedono la stessa cosa, vedremo, ma in ogni caso ho già pronte le alternative.
In libreria per ora la vedo difficile, ho la testa in quest’ultimo lavoro, ma non si mai. Piuttosto fuori dalle mie creature, devo tornare solo attore e non vedo l’ora, perché cerco la visibilità come gli altri, magari in un bel progetto di qualche film maker, chissà…
Nella speranza che Se il mondo intorno crepafaccia il boom, ti ringrazio per la bellissima chiacchierata in amicizia e rinnovo il desiderio di rivederti presto sulle lande di Western Campfire!
Tornerò! Grazie a te per questa incontro e per le cover del film che hai creato.
Un saluto a tutti i cowboy di Western Campfire e un kiss alle cowgirl!
Amigo… non chiederlo a me, chiedilo a chi, in Se il mondo intorno crepa, ha risposto a questa domanda… Ora volto il muso del cavallo e vado, ti lascio la stella che Sheila invocava dal cielo, tienila per ricordo e falla brillare al sole.
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