venerdì 9 dicembre 2016

"Trails West. Western Stories" di Eugene Cunningham [recensione]

Il libro di cui voglio parlarvi in questa breve recensione si intitola Trails West ed è una raccolta di "western stories" scritte da Eugene Cunningham. Cunningham, nato nel 1896 e morto nel 1957, è stato uno scrittore molto prolifico ma i suoi racconti si sono perduti nelle nebbie del tempo. Apparsi tra il 1927 e il 1928 in una delle tante riviste pulp intitolata "Frontier Stories", i nove racconti di Trails West sono tutti dei tipici esempi di western-hardboiled fiction: ritmati, dritti al sodo e col linguaggio della "scuola dei duri" in voga a quel tempo. Sono molto simili a quelli scritti da Robert E. Howard: oggi appaiono ingenui e stereotipati ma sono una testimonianza di come era la letteratura western (e non solo) al tempo.

Protagonista delle nove storie è il Texas Ranger Stephen Ware, che nelle sue avventure è più conosciuto col nome di Ware's Kid (poichè anche il padre era un Ranger), un giovanotto di nemmeno vent'anni molto stimato non solo dallo stesso comando ma anche dagli uomini del Texas. Si troverà a dover affrontare tipici compiti da Ranger, come domare un paio di villaggi infestati dai fuorilegge, risolvere rapine alle banche e alle diligenze, salvare donzelle in pericolo...

Le trame sono tutte molto sui generis, a volte eppure un po' contorte nel loro background da mystery. Cunningham non si diletta molto nelle ambientazioni ma la sua è una scrittura realistica, perchè come Louis L'Amour fu anch'egli un figlio della frontiera: visse in Texas e conobbe personalmente molte personalità che avevano vissuto l'epopea del West (Cunningham stesso nacque quando già tutto era finito). Negli Stati Uniti è conosciuto, dagli appassionati, principalmente per la corposa opera Triggernometry, una "galleria" dei pistoleri più famosi del West e un trattato sulle pistole e come venivano usate e portate. E infatti nei racconti di Trails West c'è un buon occhio ai dettagli relativi ad armi, fondine e il loro uso.
Un problema però può essere proprio la scrittura, che a me è risultata di lettura piuttosto ostica, in particolare nei dialoghi (dove Cunningham inserisce a palate i termini per come sono pronunciati, quindi si deve fare un doppio sforzo per capirli all'interno del contesto).

Ecco le nove storie incluse:

"Beginner's Luck" (Febbraio 1927)
"The Hermit of Tigerhead Butte" (Marzo 1927)
"Wanted—?" (Maggio 1927)
"The Hammer Thumb" (Giugno 1927)
"The Trail of a Fool" (Luglio 1927)
"The Ranger Way" (Agosto 1927)
"Blotting the Triangle" (Settembre 1927)
"Ware Calls It a Day" (Ottobre 1927)
"Spiderweb Trail" (Gennaio 1928)

Molto carina l'edizione (l'unica) del libro, pubblicata da Gunsmoke: volume cartonato e dal prezzo accessibilissimo (quattro euro e spicci).
Non so onestamente se consigliare questa raccolta oppure no. Il prezzo e, perchè no, il libro stesso, meriterebbero l'acquisto ma per le storie bisognerebbe essere pazienti nella lettura e soprattutto preparati a molti stereotipi e concentrati nel seguire alcune delle trame.

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